Palazzo Sardella





Il piano regolatore del 1929.

La crescita della città continua in maniera del tutto spontanea ed improvvisata fino alla presentazione, nel 1921, del nuovo piano regolatore generale redatto dagli ing. Di Gioia, Natalicchio e Piccaluga.
Anche l'iter burocratico di questo piano fu molto lungo e solo nel 1929 ottenne l'approvazione. Il piano propone un'espansione verso est (Bisceglie). Il raccordo con l'asse principale del Borgo ottocentesco (Corso Vittorio Emanuele) è rappresentato da un piazzale ad esedra da cui partono quattro percorsi a raggiera, che formano una serie di isolati incorniciati da un'asse che collega la parte interna al mare ed ha come polo una piazza.
L'espansione ad ovest (verso Barletta) è più ridotta e ripropone la scacchiera ottocentesca e si riferisce alla zona compresa fra Via P. Tisei e Via Andria. Le sue previsioni vengono però completamente disattese, e nel dopoguerra ci si trova a dover affrontare una situazione di notevole confusione urbanistica. Lo studio parte da una premessa denunciativa di cui soltanto più tardi si intravederanno le prime applicazioni, dicono i progettisti: gli inconvenienti derivanti dalla mancanza di legislazioni dei piani regolatori in Italia che "...rappresentano una deplorevole e grave lacuna...".
Quando mancano norme e controllo su ciò che riflette la viabilità urbana, la distribuzione delle piazze, dei giardini, dei pubblici mercati, passeggi, degli spazi liberi destinati alle future costruzioni, si va incontro di più, a difficoltà enormi con l' espandersi disordinato di nuovi fabbricati. Le difficoltà non sono soltanto igieniche, edilizie ed artistiche ma soprattutto morali, finanziarie, civili ed economiche, dati i rapporti che intercorrono fra la costituzione topografica, edilizia ed estetica di una città.

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Politecnico di Bari Corso di Laurea in Ingegneria Edile / Rilevamento Fotogrammetrico dell'Architettura / A.A.2002 / 2003