Secolo XVIII
Immagine storica del Secolo XVII
Il Borgo Ottocentesco.
Nel secolo scorso ebbe inizio quel processo di trasformazione dei rapporti tra campagna e città che, in poche decine di anni, avrebbe reso il dato della centralità urbana stabile e definitivo. Fervida è l' attività del Consiglio Provinciale per la realizzazione delle opere pubbliche: nuove reti stradali, bonifiche, ristrutturazione degli impianti portuali. Le amministrazioni prendono coscienza della loro importanza ed efficienza, per cui la città ottocentesca è un prodotto di simbiosi fra cultura tecnica e amministrativa.
Sono anni in cui la cultura della città cambia radicalmente: cedono le mura con le porte, il terrapieno e il fossato. Si profilano nuovi modelli di espansione. Sulle scelte di piano gravano però molti problemi:
- costo del piano che contrasta con la ristrettezza della finanza locale. Per la costruzione del Borgo si cerca di ovviare, censendo le aree di proprietà comunali che si trovano lungo il perimetro delle vecchie opere di fortificazione e intorno all'abitato;
- la possibilità di raccordare lo scacchiere del Borgo con lo schema viario provinciale e comunale nei suoi punti di attacco all' abitato;
- l'esigenza di orientare l'espansione degli isolati ottocenteschi non ignorando i precedenti insediamenti edilizi fuori le mura come casini, cappelle rurali, locande, osterie.
Per tutta la prima metà dell' Ottocento e fino all' Unità, negli altri comuni della provincia il modello urbanistico del Borgo di Bari, viene adattato alle esigenze locali. In particolare nel 1842 l'Intendente di terra di Bari, sollecita Ferdinando II a concedere ai comuni la possibilità di istituire le commissioni edilizie.
Per la città di Trani che ha perso il capoluogo di provincia nel 1808 e risente della lunga crisi dell'attività mercantile, la scelta di una politica urbanistica di grande prestigio rappresenta un ideale ritorno ad un passato di grandezza.
