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CASTELLANETA: LA CHIESA MADRE |
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Tra gli edifici presenti a Castellaneta, quello più
degno di essere visitato è sicuramente la Cattedrale. (LA CATTEDRALE) La Cattedrale di
Castellaneta (dedicata alla Vergine Assunta, già chiesa di San Nicola) sorge sul
ciglio della Gravina grande , nel punto più elevato del centro storico. Fondata
tra il XIII e il XIV secolo, conserva ancora il campanile trecentesco che si
innalza sul fianco sinistro dell'edificio. La chiesa fu più volte ristrutturata
nel corso dei secoli. Fondamentali furono i restauri realizzati nel corso del
Settecento, periodo a cui risale la facciata in stile barocco. Durante
l'episcopato di mons. Massenzio Filo (1733-1763) fu decorato il soffitto con
dipinti di Carlo Porta e furono sistemate le cappelle del SS. Sacramento e del
SS. Crocifisso. Mons. Leonardo Vitetta, tra il 1764 e il 1778, ristrutturò
l'area presbiteriale e le cappelle della SS. Trinità e di S. Nicola. La facciata
, che risale al XVIII secolo, è divisa in due ordini uniti da una balaustra
cieca e da due volute, abbellite da decori scultorei di pigne e foglie, ai cui
lati si trovano le statue di San Nicola, patrono della città, e di San Gennaro.
L'ordine superiore termina con una balaustra poggiano quattro statue, due a
destra e due a sinistra, che rappresentano aperta rettilinea, sulla quale le
virtù cardinali: Prudenza, Temperanza, Giustizia e Fortezza. Al centro si apre
una grande finestra rettangolare, sormontato da un frontone curvilineo, mentre
ai lati, in corrispondenza delle statue, si trovano quattro lesene, impreziosite
da un capitello corinzio. Nell'ordine inferiore della facciata, si apre il
portale centrale circondato da una cornice lineare, su cui poggia un frontone
curvilineo, abbellita nella parte superiore dalla semplice scultura di un
delicato ramo di fiori e foglie. Sulle due porte laterali, più piccole, si
trovano due finestre ovali arricchite da una breve cornice nella parte superiore
e da due anfore in quella inferiore. Anche questa parte della facciata riprende
il motivo delle lesene, questa volta con capitello composito, aggiungendone due
ai lati estremi al di sotto delle statue di San Nicola e di San Gennaro. La
parte antistante della facciata è protetta da un sagrato chiuso ai lati da una
balaustra che si apre al centro su una breve scalinata. A fianco della
Cattedrale si leva un importante campanile quadrato del secolo XIV, anch'esso
diviso in due ordini: quello superiore alleggerito sui quattro lati da
altrettante bifore di delicata fattura, e quello inferiore addolcito da finestre
cieche trilobate. L'interno è diviso in tre navate da due file di colonne
accoppiate su alto zoccolo e terminanti con capitelli compositi e festoni su cui
posano architravi piani. Il soffitto della navata centrale presenta dipinti
realizzati da Carlo Porta intorno al 1739, che raffigurano La caduta degli
Angeli ribelli, L'Assunzione della Vergine, S. Nicola che libera Diodato, le
quattro Virtù Cardinali e i quattro Evangelisti. Le navate laterali sono coperte
da volte a botte. La sistemazione dell'area presbiteriale fu voluta dal vescovo
Leonardo Vitetta (1764-1778), come ricorda l'iscrizione inserita nel gioco
decorativo del prezioso pavimento a tarsie marmoree policrome. Il presbiterio è
preceduto da una scalea curvilinea con elegante balaustra marmorea ed è coperto
da una cupola. Pregevole l'altare maggiore, in marmo policromo, di bottega
napoletana del secolo XVIII. Ai lati del presbiterio sono il coro ligneo e gli
organi. Completano la decorazione due grandi tele di Domenico Carella, La
restituzione dell'Arca da parte dei Filistei e Davide che danza davanti
all'Arca, dipinte tra il 1796 e il 1801, e, sul fondo dell'abside, tre tele
settecentesche raffiguranti S. Gennaro, S. Nicola e L'Assunzione della Vergine.
Lungo la navata sinistra, dopo il battistero, chiuse da cancellate
settecentesche in ferro battuto e ottone, si aprono tre grandi cappelle dedicate
a S. Maria Consolatrice, al SS. Sacramento e al SS. Crocifisso. Un' ultima
cappella, dedicata alla SS. Trinità, si trova in fondo alla navata. Cappella di
S. Maria Consolatrice Edificata nel 1643 e più volte ristrutturata nel corso del
XVIII e XIX secolo, presenta dipinti della prima metà del XVIII secolo
raffiguranti S. Monica e S. Agostino. Cappella del SS. Sacramento E' la cappella
di maggior pregio artistico per la raffinata decorazione interna. Edificata nel
1538, fu ristrutturata nel XVIII secolo, sotto l'episcopato di mons. Massenzio
Filo (1733-1763), e consacrata nel 1758. Conserva un prezioso altare in marmo
policromo di bottega napoletana del XVIII secolo, sormontato da un baldacchino
con colonnine di verde brecciato e due angeli in marmo di elegante fattura.
L'altare é preceduto da una balaustra marmorea identica a quella che separa la
navata centrale dal presbiterio. Nella cappella sono presenti quattro dipinti:
La Comunione di S. Pietro, Le nozze di Cana , e Il Sacrificio di Isacco di
Domenico Carella e L'ultima cena del 1836, opera di fra Salvatore Galassio da
Massafra. Cappella del SS. Crocifisso Consacrata nel 1758 sotto l'episcopato di
mons. Massenzio Filo (1733-1763), custodisce un antico Crocifisso ligneo del
1492 sull'altare marmoreo settecentesco e tele ottocentesche raffiguranti
episodi della Passione di Cristo. Cappella della SS. Trinità Fondata nel XVI
secolo e ristrutturata nel Settecento sotto l'episcopato di mons. L. Vitetta
(1764-1778), conserva un retablo in legno dorato della fine del XVI secolo e un
altare in marmo policromo del XVIII secolo. Le statue lignee rappresentano S.
Giuseppe, S. Anna e, in basso, S. Leonardo e S. Giovanni Battista. Al centro la
tela della SS. Trinità della seconda metà del XVIII secolo. Lungo la navata
destra della Cattedrale sono presenti cinque altari dedicati a S. Francesco
Saverio (realizzato all'inizio del nostro secolo), a S. Maria Addolorata, a S.
Francesco da Paola, a S. Rocco e all'Immacolata, risalenti tutti al XIX secolo.
In fondo alla navata si apre la cappella di S. Nicola. Cappella di S. Nicola Fu
fondata nel 1619 e ristrutturata nel XVIII secolo sotto l'episcopato di mons.
Leonardo Vitetta (1764-1778). Nella nicchia sull'altare marmoreo é custodita la
statua di S. Nicola che sostituisce una pregevole statua argentea del Santo,
realizzata a Napoli nel 1756 per volontà del vescovo Massenzio Filo (1733-1763),
ora Sono presenti, inoltre, una tela del XVII secolo raffigurante S. Lucia e un
conservata presso il Monastero delle Clarisse; dipinto di Domenico Carella, La
Vergine in gloria tra Santi, del 1804.