Tra i recuperi storici artistici e ambientali che il parroco
della chiesa matrice "Nativit di Maria Vergine" di Ruffano, don Nicola Santoro, conduce da
un decennio a questa parte nelle chiese urbane e rurali ricadenti nell'ambito giurisdizionale
della sua parrocchia, mancava uno scavo storico sulla cripta del SS. Crocifisso (o di S,
Costantina, come nelle antiche carte) e sul territorio su cui essa insiste: la contrada Manfio.
Una contrada quasi dimenticata dal ruffanesi, tanto da far nascere in taluni la convinzione
della sua pertinenza al territorio della vicina Casarano, anche per il fatto che da sempre sono
proprio i Casaranesi a zelare il culto per la cripta del Crocifisso.
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Un culto che tra Sei e Settecento raggiunge il momento pi alto
della devozione dei casaranesi, nella loro maggior chiesa, come si legge nella visita pastorale
del 1719 di mons. Antonio Sanfelice: visitavit cappellani Sanctissimi Crucifixi... Iniago haec
S.ini Cricefixi iniracillis clarissinia est.
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Ancora oggi il culto vivo nella chiesa matrice di Casarano,
dove si venera un Crocifisso ligneo del Seicento proveniente dalla chiesa della Madonna della
Campana, che non quello che vide il 1719 mons. Sanfelice. Il prelato infatti vide un antico
affresco raffigurante la Passione, oggi non pi esistente, che occupava la cappella attualmente
dedicata a S. Giovanni Elemosiniere, patrono di Casarano. Il gruppo delle persone dell'antico
affresco fu, a ricordo, riportato in una statua di cartapesta collocata nella cappella del
SS. Sacramento, poi rimossa per far posto al secentesco crocifisso lgneo di cui si detto.
Verosimilmente si tratta di un culto derivato. nel senso che l'affresco della Passione, un tempo
esistente nella parrocchiale di Casarano, altro non era se non il richiamo cultuale dell'altro
affresco: quello della Crocifissione della cripta del Crocifisso. Un esempio di culto derivato
lo troviamo a Parabita nella quattrocentesca chiesa dell'Umilt, laddove l'affresco raffigurante
la Madonna della Coltura era il richiamo al culto dell'omonimo affresco del XII secolo,
su monolito parallelepipedo.
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Sempre in tema di culto derivato da ricordare che la
confraternita del Carmine di Ruffano, fondata nella vecchia parrocchiale di S. Foca e poi,
intorno al 1650, trasferita nella chiesa di S. Marco. ha sempre associato al titolo di "B.V
del Carmine" l'altro di "SS. Trinit di Roma, tanto da ottenere il 1726 l'aggregazione
all'Arciconfraternita della SS. Trinit di Roma, talch oggi il titolo "Confraternita
della B.V. del Carmine e SS. Trinit". Questo secondo titolo deriverebbe. per antica tradizione.
dalla chiesa cripta della Trinit, a 200 metri circa da quella del Crocifisso.
Il titolo, rivendicato dalla tradizione, risalirebbe al tempo in cui la cripta della
Trinit era grancia della parrocchiale di S. Foca, vale a dire nei secc. XIII XIV, passato poi
in eredit spirituale alla chiesa di S. Marco e quindi alla chiesa del Carmine, erede di quella.
La grotta della Trinit, nei secc. XVI1 XVIII, era ancora luogo di culto, per via di una
cappella adattata all'ingresso dell'invaso, che verosimilmente quella che visit nel 1711
mons. Tommaso de Rossi nella sua visita pastorale trovandola con un solo oblato.
Ma questa grotta nel corso dei secoli ha avuto minor rilevanza cultuale rispetto alla vicina
del Crocifisso, tanto da essere nota a pochi, e in particolare agli studiosi di archeologia
per via degli scavi ivi condotti intorno agli anni Settanta da Giuliano
Cremonesi, con la scoperta di manufatti dell'homo sapiens che quella grotta frequent nel
Neolitico.
Invero su questi due insediamenti tanto vicini topograficamente
e anche storicamente, e soprattutto sulle loro denominazioni rimane in molti una certa
confusione: Crocifisso o S. Costantina, Trinit o dell'Eternit? In fondo si tratta di due
profonde caverne frequentate dall'uomo nella preistoria e successivamente adattate a romitori
che hanno avuto nel tempo due momenti di splendore: il primo con i cavernicoli, il secondo
con I religiosi, che hanno lasciato testimonianze di culture di arti, di manufatti,
di religioni, di vita sociale, di humanitas.
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