4. Il progetto

Il palazzo Schettini non è sottoposto a vincolo ai sensi delle leggi n.1089 e n.1497 del 1939, tuttavia risulta classificato nel Piano Particolareggiato del Centro Storico del 1991 fra gli edifici e complessi di valore monumentale. Dal P.P.C.S. si riporta: «In questa categoria rientrano i beni assoggettati o assimilabili a quelli vincolati ai sensi delle leggi nn. 1089 e 1497 del 1939 o quelli a cui si riconoscono identiche caratteristiche in sede di progetto. Per tale categoria le modalità di intervento ricalcano quanto previsto dal punto c) dell'art. 31 della legge 5/81978 n.457 e dall'art.7 della Carta del Restauro (Venezia 1972).

Il P.P.C.S. stesso riconosce la destinazione residenziale come dominante all'interno del centro storico e decide di preservarla, tuttavia individua alcuni edifici fra quelli che rientrano nella categoria edifici e complessi di valore monumentale da destinare a funzioni pubbliche, fra cui anche il palazzo Schettini, che veniva inizialmente designato come sede di una scuola media. Questo progetto non è mai stato perseguito e la scuola media è stata realizzata altrove. In questa prescrizione è intuibile il riconoscimento da parte delle autorità cittadine della particolare rappresentatività dell'edificio, che per dimensioni, caratteristiche architettoniche, ubicazione, disposizione all'interno del tessuto urbanistico, pare particolarmente adatto a svolgere una funzione pubblica nonostante sia sorto come palazzo residenziale. Il Comune di Terlizzi risulta attualmente provvisto di gran parte dei servizi essenziali: scuole, biblioteche, centri culturali; da indagini presso la pubblica amministrazione è emersa la necessità della realizzazione di una sala congressi, vista la assoluta mancanza di luoghi adatti ad ospitare situazioni di incontro e di esposizione di idee.

Tenuto conto del disegno architettonico alla base dell'edificio abbiamo voluto proporre una soluzione che veda la realizzazione di uno spazio espositivo a piano terra, di tre sale per il rapporto con il pubblico di diversa capienza al primo piano e di una zona di ristorazione al secondo livello. Questi spazi potranno essere utilizzati in relazione alle funzioni per cui sono stati riorganizzati in modo autonomo o integrato.

Le diverse  destinazioni vengono ubicate nel rispetto del disegno architettonico originario, che vedeva l'ala Est del palazzo come quella di rappresentanza, e quella Ovest come quella di servizio, in cui vengono dunque situate le zone di ufficio, di segreteria e servizio al pubblico; inoltre viene restituita la dovuta centralità funzionale alla sala che si affaccia sul piazza Plebiscito.

Un intervento di questo tipo può essere classificato ai sensi dell'art. 31 della già citata legge n. 457 del 5/8/1978 come un intervento di restauro e risanamento conservativo.

 Inoltre essendo Terlizzi inserita nell'elenco delle località a rischio sismico e classificata con grado di sismicità S=6 è soggetta alla legge n.64 del 2/2/1974 e successivi decreti e circolari. In particolare il D. Min. LL.PP. 24/1/1986.

La destinazione dell'edificio a queste nuove funzioni comporterà la realizzazione di una serie di opere fra cui la prima sarà l'eliminazione di tutte le realizzazione in c.a. della seconda metà del '900: solai, balconi, ballatoi, coperture. Verrà ripristinata la volumetria originaria del salone centrale con la realizzazione di un solaio in legno lamellare, materiale scelto sia per le sue caratteristiche di compatibilità con la muratura, sia per la sua riconoscibilità come elemento nuovo.

Risulta necessario l'inserimento di nuovi collegamenti verticali automatizzati e non, sia per questioni distributive che per necessità dettate dalle normative antincendio (Circ. Min. Int. 15/2/1951 n. 16 con gli aggiornamenti e le modifiche disposte dalle successive circolari). Gli ascensori, oleodinamici, verranno allocati fra setti in c.a. opportunamente fondati, per inserirli sarà necessaria la demolizione di alcune volte. La nuova scala verrà realizzata in profilati di acciaio ammorsati nella muratura e nei setti stessi.

Circa il secondo livello dell'edificio risulta essenziale la costruzione di nuove coperture. Per esse è stata scelta la tipologia del tetto ventilato ad una sola falda inclinata, con struttura portante in legno lamellare e copertura a coppi ed embrici, nonostante la tipologia del palazzo signorile sette - ottocentesco della zona proponga come usuale la soluzione di una copertura a due falde, come è risultato evidente dall'analisi dell'archivio storico del Comune di Terlizzi. La scelta di questa soluzione si inquadra nella possibilità di un completamento filologico previsto dal P.P.C.S. vista l'evidente incompletezza dell'edificio e mira a preservare la volumetria esistente, senza alterare l'immagine del palazzo ormai consolidata nel tempo, a recuperare  degli spazi comunque esistenti e attualmente inutili, a proteggere la struttura muraria originaria. La copertura attuale del vano scala verrà demolita e ricostruita sempre in legno lamellare ad una falda.

I prospetti sulla corte interna, gravemente compromessi dai pesanti interventi della seconda metà del '900 verranno riproposti nel rispetto delle volumetrie e del probabile schema originario, senza per questo rinunciare ad evidenziare la  riconoscibilità dell'intervento.