Fu
quindi messo a punto il programma dei lavori, che prevedeva il risanamento
superficiale e la protezione della pietra con un duplice tipo di intervento:
da un lato il restauro dei conci mediante l'incollaggio con uso di
resine epossidiche, e quando necessario, imperniature con anime di
acciaio inox di quelli pericolanti, dall'altra la realizzazione di
una efficace protezione delle coperture, con resine epossi-catrame,
e delle murature perimetrali con resine siliconiche, al fine di rendere
impermeabili le prime e idrorepellenti le seconde.
Prima operazione fu l'integrale restauro delle coperture, ormai del
tutto inconsistenti, con rifacimento dell'impermeabilizzazione con
resine epossi-catrame e del lastricato mediante riutilizzo delle basole
di pietra esistenti, opportunamente integrate per la parte non recuperabile.
Peraltro
l'intera terrazza, per un totale di circa mq. 1.000, era servita da
appena quattro pluviali del diametro di 8 cm. ciascuno, assolutamente
insufficienti allo smaltimento dell'acqua piovana: si dovette quindi
raddoppiare la sezione utile con la realizzazione in parallelo di
altrettanti pluviali, ottenuti - al fine di ridurre al minimo gli
interventi traumatici per il monumento - con una trivellazione del
nucleo (che si presentava in ottimo stato di conservazione), dalla
terrazza fino al piano cortile.Nel
foro cosi realizzato si procedette poi all'infilaggio di un pluviale
in vetroresina, sigillato al nucleo mediante colate di resina epossidica
e collegato al piede ed in terrazza a due pozzetti.