La
più antica notizia riguardante la diocesi di Trani è
fornita da un atto di donazione dell' 834. Lo stesso documento fa
esplicita menzione di una cattedrale dedicata a Santa Maria.
Dell'esistenza di una chiesa precedente a quella attuale si ha conferma
in uno scritto risalente all' XI secolo relativo alla traslazione
a Trani delle spoglie di San Leucio, vescovo di Brindisi, avvenuta
dopo che nel 663, per la lotta tra l'imperatore Costante II e i Longobardi
del ducato beneventano, questa città venne quasi completamente
distrutta. Altre testimonianze dell'antica chiesa tranese possono
essere riconosciute nei numerosi elementi lapidei di epoca alto-medievale
riutilizzati nella fabbrica della cattedrale romanica. Non è
privo di significato, inoltre, il fatto che la cripta longitudinale,
che si estende al di sotto della navata centrale, abbia conservato
l'antica intitolazione di Santa Maria.
La costruzione della cattedrale romanica, dedicata al giovane pellegrino
greco di nome Nicola, che giunto a Trani vi morì nel 1094,
ebbe inizio tré anni dopo questa data per volontà del
vescovo Bisanzio e si protrasse per circa due secoli, mentre la torre
campanaria, iniziata nella prima metà del '200, venne ultimata
verso la metà del sec. XIV.
L'imponente edificio si sviluppa su due livelli con due cripte in
corrispondenza della navata centrale e del transetto al piano inferiore,
comprendendo un ipogeo collocato ancora più in basso nella
zona presbiteriale. Per l'architettura, che si erge in riva al mare
in un incomparabile scenario ambientale, per la ricca ornamentazione
scultorea, per l'elegante e prezioso corredo decorativo nel quale
si distinguono le porte bronzee di Barisano ed i resti del mosaico
pavimentale, la cattedrale di Trani è tra i monumenti più
importanti ed ammirati della Puglia. All'interno, la presenza di colonne
binate tra la navata centrale e le laterali costituisce un elemento
del tutto originale nell'architettura italiana del Medioevo ed ha
portato alla formulazione di ipotesi di derivazione da modelli d'oltralpe,
in particolare francesi.
Dopo il suo completamento, avvenuto tra fasi alterne con molte interruzioni,
l'edificio venne accresciuto nel Quattrocento di nuove fabbriche,
sul lato settentrionale; subì modifiche nell'apparato decorativo
interno tra il XVII e il XIX secolo e probabilmente anche all'esterno,
con la demolizione del portico antistante la facciata. Infine, tra
il 1950-60 è stata ripristinata la configurazione originaria
con la demolizione dei corpi aggiunti e la eliminazione della decorazione
barocca dell'interno.
Gli ultimi restauri sono stati motivati dal manifestarsi di un diffuso
stato di degrado particolarmente evidente nel sistema delle coperture
e nelle strutture murarie. Tra i fenomeni più appariscenti
in senso negativo risultavano lo scivolamento delle falde e la sconnessione
del manto di tegole, con infiltrazione delle acque piovane; il degrado
delle murature, in particolare all'interno, causato dall'azione combinata
delle sostanze contenute in sospensione nell'atmosfera di origine
marina, in presenza del microclima determinato dall'inerzia termica
delle strutture di notevole spessore. Particolarmente accentuata la
presenza di umidità derivante da fenomeni di condensazione
nella chiesa superiore e dalla mancanza di un adeguato isolamento
della pavimentazione nelle cripte sottostanti.