Collocazione della contrada Falerna
Probabilmente il villaggio di Falerna fu distrutto in circostanze ignote e ricostruito successivamente in prossimità della villa degli arcivescovi (a quell'epoca Cellamare era un "predio" dell'Arcivescovo, cioè un possedimento donato da un fedele morente "pro remedio animae", per redimere i peccati).
Un manoscritto anonimo, custodito nell'Archivio della Cattedrale di Bari, testimonia la ricostruzione del villaggio durante l'arcivescovato di Romualdo II (1284); ciò presuppone una seconda distruzione.
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