S. Amatore, patrono di Cellamare
La statua del santo è custodita nella nicchia, a destra dell'altare, nella chiesa madre SS. Annunziata. La festività ricorre la prima domenica di maggio.
Le vicende storiche a cui è legato S. Amatore risalgono ad epoche molto antiche.
Le Sue origini sono spagnole, infatti nacque a Tuccitano.
Fu educato secondo i valori religiosi. Durante l'adolescenza, perse la madre e si rasferì, col resto della famiglia, a Cordova, dove ebbe come maestro il vescovo Eulogio (anch'egli martire).
Durante la persecuzione mussulmana, Amatore, insieme ad un monaco di nome Pietro ed un certo Ludovico, anche loro di Cordova, cominciò a dedicarsi alla cura delle anime. Per questo motivo i tre furono trucidati e i loro corpi abbandonati nel fiume Quadalquivir il 30 aprile 885. I cadaveri vennero trovati sulla spiaggia di Beta.
Il papa Clemente X consegnò le reliquie di S. Amatore al duca di Giovinazzo D. Domenico DeIudice il quale le donò a Cellamare intorno al 1670.
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