Il Casale di Zappino


Il Casale di Zappino è posto sulla via interna per Terlizzi, a circa 5 Km. dall'abitato. Si conservano di esso la chiesa, con annessa sacrestia, una torre, analoga a quella di Pacciano, con un corpo di fabbrica addossato (ad uso abitativo) ed un recinto della corte centrale e del giardino. Poco distante dalle fabbriche principali vi è una seconda torre coeva e facente parte del casale.
La chiesa si presenta analoga a S. Maria di Giano, con pilastri addossati alle murature laterali, collegati da archi, e con volta a botte lunettata, con una finestra presente in ogni lunetta (alcune ora murate). Una prova che detta struttura (pilastri, archi, volta lunettata) sia posteriore alle murature esterne è data dai contrafforti esterni a queste, evidentemente aggiunti per assicurare la resistenza alla spinta della volta. Questo fa supporre anche (e lo spessore ne è ulteriore prova) che le murature portavano precedentemente una copertura non spingente, forse a tetto con capriate in legno. La forma e le altezze del tetto sono leggibili anche sulla facciata che appare chiaramente sopraelevata, tanto che vi è rimasto inglobato il vecchio campanile a vela, sormontato da una croce in pietra.
Il portale, rivolto a est, è neoclassico, con timpano triangolare ed è chíaramente inserito a forza dovendo essere precedentemente quella est la testata absidale. Si nota infatti subito al di sopra del timpano un'architrave di finestra trilobata (non è chiaro se nella posizione originaria o smontato e riusato) che doveva rappresentare l'unica bucatura di quella testata, il che è provato anche dalla presenza di una corrispondente nicchia all'interno, coperta ad arco.
La copertura è, all'estradosso, a tetto con coppi. Un'altra porta, laterale dà nel cortile, e, accanto a questa, si nota una porta murata molto stretta e con arco superiore, praticamente uguale a quella d'ingresso alla torre, che le è di fronte. Il corpo sacrestia, addossato sul lato sud-ovest, ha un unico vano voltato a botte.
La torre, a pianta quadrata, ha tre livelli: il piano terra, cui si accede dal cortile da una porta molto stretta ed allungata, con arco falcato superiore; un primo piano su impalcato in legno (oggi non più esistente ma se ne leggono benissimo gli alloggiamenti delle travi), coperto con volta a botte e con finestra verso il cortile, munita di architrave e timpano; un secondo piano, cui oggi si accede dall'attiguo corpo di fabbrica, a mezzo di una porta e una scala ricavata nel rinfranco della volta. La copertura è di legno e, a giudicare dall'irregolarità del profilo superiore delle murature esterne, le quali peraltro non si assottigliano a formare parapetto, si direbbe che non doveva essere l'ultima, e quindi la torre doveva avere un altro livello, coperto probabilmente a volta. La struttura di questa torre era pertanto probabilmente costituita da due vani, coperti a botte, sovrapposti, ognuno dei quali dimezzato con impalcato in legno. In cima alla torre vi è un campanile a vela di forme barocche, costruito sicuramente quando fu rifatta la copertura della chiesa, che rese inagibile il vecchio campanile a vela.
L'altra torre, sita a 300 m. a sud del casale, è molto ricca sulle facciate, di finestre, nicchie ed altri elementi, tra cui un elemento sporgente, sorretto da mensole rudimentali, che prelude quasi alle future "garitte" fortificanti delle masserie.
Nell'anno 1074 le genti del casale di Zappino confluirono nella città, lo dimostra la concessione rilasciata da Dumnello, vescovo di Bisceglie, a 55 persone "de loco Ciriniano et de loco Priminiano" e a 44 persone "de loco Zappino nunc ex precisata civitate" di una chiesa fabbricata a loro spese e dedicata alla Madre di Dio, a S. Adoeno e a S. Giovanni Evangelista, con tutti i privilegi connessi a tale concessione.