Il Casale di Sagina
L'antico casale di Sagina era ubicato lungo una strada trasversale alla costa, divenuta poi la Bisceglie-Corato. Di esso resta oggi solo una torre, su tre livelli (p. terra, primo e secondo piano) con scala interna.
Le dimensioni, i rapporti e il campanile a vela sovrastante (di epoca recente, XVIII sec. forse) la mettono in diretta relazione con la torre del casale di Zappino. L'intonaco esterno ed interno (anch'esso recente) impedisce la lettura della struttura muraria e dei vani delle porte e finestre originali (quelli esistenti sono di fattura successiva).
S. Mauro e i cavalieri romani Sergio e Pantaleone subirono il martirio a Sagina. S. Sergio fu scarnificato con uncini di ferro; Pantaleone fu affisso in croce. S. Mauro vescovo, che splendeva più di essi per la predicazione e per i miracoli, ebbe troncato il capo (Anno 117, 170 dell'impero di Traiano). I tre corpi furono seppelliti in una chiesetta intitolata a S. Sergio. Nell'840 per incursione dei Saraceni, la chiesetta fu diroccata e "la memoria dei martiri si disperse sino al tempo della loro invenzione". Sul luogo del sacro ritrovamento, fu innalzato dalla pietà dei fedeli il tempietto di S. Giovanni Evangelista.
"Posti su di un carro i tre tesori, i buoi furono lasciati liberi di andare dove volessero. Dopo aver girato vari territori, alla fine, stanchi, i buoi si arrestarono in territorio di Bisceglie. Il loro decreto fu rispettato. Così noi li vediamo, oggi, sopra lo splendido portale della Cattedrale, in piena gloria negli abiti nei quali i tre adempirono in terra al loro mandato. Il vescovo al centro, in tiara, ed ai due lati i soldati a cavallo, armati, nell'uniforme romana" (Kazimiera A. Segreti di Puglia, Napoli 1951).
Nell'antico casale, nel 1708 il vescovo Sarnelli fece edificare una cappella dei Santi Martiri dove furono trovate le Sante Reliquie, realizzata a spese di Vincenzo Lazzo, padrone del luogo.
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