VOLERE REGIO

La casa comunale era stata voluta, più che dai santermani, dal re e dai suoi ministri. Nel 1835 il marchese del Carretto, ministro dell’interno, con due lettere invitò i santermani ad eliminare le carceri, che erano allora due immondi locali alla piazza di proprietà del notaio Antonio De Marco, ed inserirle nella costruenda casa comunale; nel 1854 il sottintendente di Altamura con ufficio n. 2094 dell’11 maggio, ricevute le disposizioni del re Ferdinando II, sollecitò i santermani a costruire “in un sol punto le prigioni per i detenuti criminali, correzionali per i debitori civili, per gli ecclesiastici e per le donne, la formazione di una casa comunale di  regia giustizia”.