MASSERIA S. MARTINO - Pianta interattiva - Localizzazione della masseria


Ingresso
Nella masseria S. Martino l'ingresso si presenta come un'entità architettonica ben definita nell'ambito del sistema masseria, al contrario della precedente tipologia che si confonde nella recinzione muraria. L'ingresso ha una propria copertura con tegumento formato da tegole a coppo e una volta a botte come superficie intradossale; la volta è formata da una direttrice ad arco a tutto sesto. Il piano d'imposta della volta è marcato all'ingresso con i conci superiori degli stipiti che escono a sbalzo rispetto alla facciata. I conci degli stipiti sono disposti in maniera orizzontale, differentemente dalla prima tipologia in cui erano in verticale; l'ingresso, inoltre, funge da elemento di raccordo per la cinta muraria.

Raccolta e gestione di acqua e liquami
I percorsi dell'acqua sono evidentissimi e contribuiscono a definire l'estetica della costruzione. Una serie di precise canalizzazioni convoglia l'acqua di tutte le falde dei tetti in una cisterna per l'uso domestico posta sotto il piazzale antistante. L'unico tetto risparmiato da questa raccolta è quello, lunghissimo, della stalla. In questo caso l'acqua è convogliata in una seconda cisterna per l'abbeveraggio delle bestie attraverso un'apposito pluviale fortemente inclinato.
Il materiale che, almeno in passato, era utilizzato per tutti i compluvi era la malta pozzolanica ottenuta impastando calce con pozzolana.
Il termine "pozzolana" definisce un tipo di rocce incoerenti o semicoerenti, emesse da un vulcano nella fase esplosiva di un'eruzione, costituite da piccoli granuli di sostanza vetrosa, più o meno porosa, accompagnata da granuli cristallini e minuti frammenti di rocce diverse. Le pozzolane hanno carattere generalmente acido e sono in grado di fissare calce formando composti di tipo idraulico, per cui sono state usate in edilizia, oggi come in passato, per formare malte resistenti all'azione dell'acqua. Questo genere di materiale ha la possibilità di fissare l'elemento calcio da una sospensione acquosa di calcio dando, se impastato con questa, malte capaci di far presa e di indurire anche in acqua.

Difesa
La masseria San Martino rispetto alla m. Panicelli rappresenta un'evoluzione, non c'è più la cinta muraria, ma solamente una recinzione muraria, molto alta, intorno all'aia.
Sia la chiesetta che lo iazzo per gli animali sono costituiti da ambienti a cellula chiusa il cui accesso avviene dall'esterno, e anche se non presentano sistemi difensivi evidenti, in realtà le aperture (sistema indiretto), posizionate in asse con le porte, costituivano, comunque, una difesa.
La recinzione muraria, in realtà, non è l'elemento principale per la difesa; essa si configura semplicemente come un primo livello difensivo non determinante anche se molto utile; i sistemi per la salvaguardia della masseria sono ubicati nella struttura principale, adibita ad abitazione, che ricorda lo schema della masseria Panicelli. L'accesso al corpo principale è garantito da una rampa di scale che si collega con la soglia della porta del primo piano, adibito ad uso abitativo, con un'ulteriore scalinata; sugli spigoli contigui alla porta di accesso si trovano due torrette cilindriche posizionate su mensole dalle quali si ha il controllo di tutta l'aia.