RACCOLTA E GESTIONE DI ACQUA E LIQUAMI

In Puglia uno dei principali problemi è sempre stato quello della scarsa disponibilità d'acqua, cosa che, per un paese legato alla coltura dei campi, non poteva essere risolto senza opere idrogeologiche specifiche ancor oggi perfettamente funzionanti. Ognuna di queste è il riflesso diretto di un preciso modo di pensare, secondo cui ogni pietra è posta in un determinato punto e in una precisa maniera per soddisfare, insieme con le altre, delle precise funzioni. Al concetto di funzione va associato un altro, secondo cui nulla si crea e nulla si distrugge e, quindi, tutto è sapientemente riutilizzato.

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L'elemento cardine che distingue la masseria Losito dalle altre sei importanti costruzioni è quello delle presenza di una cisterna (400 mc) in perfetto stato (grazie anche ad un accurato restauro). Si tratta di una vera e propria costruzione a sè stante, studiata nelle forme e nelle dimensioni, in maniera tale da risolvere i principali problemi che la gestione delle acque meteoriche comporta. E' formata da due parti principali, la cisterna vera e propria e un corpo connesso che può essere identificato come quello degli "elementi tecnologici". Tutte e due sono collegate per ottenere un perfetto funzionamento.
Le acque meteoriche, raccolte dalle falde della copertura, sono convogliate, attraverso un semplice sistema di canali, in un primo ambiente profondo circa 2,5 m che costituisce il luogo di sedimentazione. Qui si depositano i primi detriti lasciando l'acqua in superficie più pulita. Questa, attraverso uno "stramazzo" (un'apertura), tracima nell'ambiente più grande (profondo circa 5 m), dove avviene un secondo processo di sedimentazione grazie ad una vistosa pendenza del fondo, che, dal punto d'entrata, degrada verso la fine della cisterna. Questo fondo inclinato spiega il perchè della presenza sulla sommità di due aperture: una, in corrispondenza del punto più alto, per la raccolta dell'acqua, l'altra, sul lato opposto, per il controllo e l'eliminazione dei prodotti di sedimentazione.

Il pozzetto di prima raccolta, oltre a garantire la funzione appena vista, è provvisto di apposite aperture che lo collegano con due vasche laterali. Si tratta, secondo quanto rilevato, di un sistema contro l'eventualità di pioggia sovrabbondante che eliminava il problema del sovraccarico della cisterna e, al contempo, permetteva l'utilizzo di acqua altrimenti dispersa. Da una più attenta analisi, però, più che un sistema per il troppo pieno della cisterna, si tratterebbe di un semplice modo per trasferire acqua all'esterno dopo averla prelevata con dei secchi.


Un altro aspetto importante della masseria Losito riguarda la raccolta e la gestione dei liquami. In questo senso è utile analizzare il sistema, per certi versi analogo a quello della cisterna, che caratterizza la stalla più grande del complesso. L'ambiente presenta un deciso compluvio esattamente nel centro che lo attraversa tutto fino all'estremità. La funzione è quella di convogliare i liquami in un primo pozzetto dove si depositava la parte pesante, poi, attraverso una canalizzazione, la parte più leggera degli escrementi veniva collocata in un pozzo più grande all'esterno dell'abitazione. Le diverse dimensioni erano dettate dalle caratteristiche fisiologiche degli animali che, appunto, producevano più liquami liquidi che solidi. Gli uni e gli altri venivano recuperati sistematicamente per l'uso agricolo.