PUGLIA

Regione (19.357 kmq, 3.986.000 abitanti) dell'Italia meridionale, bagnata dal Mar Adriatico a N e a E e dal Mar Ionio a S e delimitata dal Molise a NW e dalla Campania e dalla Basilicata a W. Capoluogo regionale è Bari. Amministrativamente è divisa nelle cinque province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto.

PUGLIA NELLA STORIA

Il termine Puglia deriva direttamente dalla denominazione latina di Apulia, con cui era definita in età romana la regione bagnata dal Mar Adriatico, e compresa tra il corso del fiume Biferno e l'istmo Messapico corrispondente alla linea Taranto-Francavilla Fontana-Brindisi. Nei primi secoli del Medioevo il termine cadde in disuso, ma successivamente fu ripreso in età normanna ad indicare organismi politici sempre pił estesi e nel XII secolo designava l'Italia meridionale continentale in contrapposizione al termine Lombardia, che in quell'epoca era usato come equivalente di Italia settentrionale. Il termine cadde nuovamente in disuso e fu sostituito dalle tre unità amministrative di Capitanata, Terra di Bari e Terra d'Otranto. Queste tre circoscrizioni provinciali furono mantenute anche dal Regno d'Italia, ma nel 1923 fu creata la nuova provincia di Taranto e nel 1927 quella di Brindisi.

GEOGRAFIA FISICA

Anche se è costituita da regioni morfologiche diverse con caratteristiche ben definite, la Puglia conserva una sua precisa unità, conferitale da una costante strutturale. Prevalgono infatti nel paesaggio pugliese le linee orizzontali e le forme molli e dolci, che solo raramente assumono aspetti montuosi; tali profili sono dovuti alla grande diffusione di rocce calcaree mesozoiche e cenozoiche, disposte in potenti strati orizzontali e suborizzontali. Ne consegue una struttura idrografica estremamente povera in superficie, alla quale però corrisponde uno sviluppo considerevole dei fenomeni carsici. Uniformi sono anche le caratteristiche climatiche, tipicamente mediterranee, e in larga misura anche le forme di insediamento e dell'economia regionale.

MORFOLOGIA

Da N a S si succedono gradualmente senza netti contrasti quattro regioni geografiche: il Gargano, il Tavoliere, le Murge e il Salento, alle quali si possono aggiungere il cosiddetto Appennino di Capitanata, cioè quella fascia appenninica che si innalza nei 1152 m dei Monti della Daunia chiudendo a W il Tavoliere e la pianura costiera che si stende ad anfiteatro nell'immediato retroterra di Taranto. Il Gargano, formato in prevalenza da calcari mesozoici, è un tozzo promontorio limitato da faglie, che si presenta compatto con una superficie ondulata e pendii ripidi o terrazzati. Tra i corsi del Candelaro e dell'Ofanto e i rilievi appenninici si stende il Tavoliere, così chiamato dalle Tabulae Censoriae, cioè il libro nel quale erano registrati gli estesi pascoli in possesso del fisco; si tratta di una grande pianura, la più vasta del Meridione, che si affaccia sul Mar Adriatico, sia a W del Gargano sia a SE (golfo di Manfredonia) con coste basse, sabbiose e orlate da dune costiere. Procedendo verso SE, succede oltre il corso dell'Ofanto e fino all'istmo Messapico la regione tabulare delle Murge, formata da potenti banchi calcarei, che a SW precipitano rapidamente verso la cosiddetta Fossa Bradanica, in territorio lucano, mentre digradano dolcemente e in forma di ampie terrazze d'origine tettonica verso la costa adriatica. Assai simile è il paesaggio della penisola Salentina, a SE della Soglia Messapica: anche qui si ritrovano gli stessi ripiani calcarei, gli stessi profili orizzontali e la mancanza pressochè totale di corsi d'acqua superficiali.

IDROGRAFIA

I fiumi principali sono il Fortore e l'Ofanto, alle due estremità del Tavoliere; entrambi nascono dall'Appennino e si gettano nel Mar Adriatico. Gli altri maggiori corsi d'acqua, e cioè il Candelaro, il Cervaro e il Carapelle, scendono pure dall'Appennino e attraversano stancamente il Tavoliere con portate modeste e regime tipicamente torrentizio. Assai meno rilevanti i modestissimi corsi d'acqua superficiali che interessano il Gargano, le Murge e il Salento, dove invece sono assai vistosi i fenomeni carsici superficiali e ipogei (grotte di Castellana). Dei bacini lacustri, i più vasti e interessanti sono i due laghi costieri di Lesina e Varano, ai piedi del versante nord-occidentale del Gargano.