I maestri: appunti di un apprendistato architettonico

"...Dopo il suo ritorno a Vienna nel 1896, Loos iniziò la sua carriera progettando interni e scrivendo per la Neue Freie Presse, di tendenza liberale, articoli relativi a una vasta gamma di argomenti dall'abbigliamento all'architettura, dalle buone maniere alla musica. Nel 1908 egli pubblicò Ornamento e delitto, in cui approfondiva la natura della sua polemica con gli artisti della Secessione viennese, una controversia che aveva già iniziato nel 1900 sotto forma di una favola anti-Gesamtkunstwerk, intitolata A proposito di un povero ricco. Qui Loos descriveva il destino di un facoltoso uomo d'affari che aveva incaricato un architetto della Secessione di preparargli una casa "totale" ivi compresi non solo gli arredi ma anche i vestiti degli abitanti.

Capitò che un giorno egli festeggiasse il suo compleanno. La moglie e i figli gli avevano offerto ricchi regali. Erano cose che gli piacevano moltissimo e gli davano molta gioia. A un certo punto arrivò l'architetto per vedere se tutto era a posto e per prendere alcune decisioni su questioni di grande difficoltà. Entrò nella stanza. Il padrone di casa gli andò incontro perchè aveva il cuore traboccante. Ma l'architetto non si accorse della gioia del padrone di casa. Aveva scoperto tutt'altra cosa e impallidì. "Che razza di pantofole si è messo?" proruppe con angoscia. Il padrone di casa osservò le pantofole ricamate. Ma subito respirò con sollievo. Questa volta si sentiva del tutto innnocente. Le pantofole erano state fatte secondo un progetto originale dell'architetto. Disse quindi con aria di superiorità: " Ma signor architetto! Se ne è già dimenticato? Queste scarpe le ha disegnate lei stesso!" " Certo", tuonò l'architetto " ma per la camera da letto. Qui, con queste due macchie di colore, lei rompe tutta l'atmosfera. Non se ne rende conto?".

Tanto l'artista belga Henry van de Velde quanto Joseph Maria Olbrich sono i fanatici del rigore culturale a cui allude, senza identificarli, questo pezzo sardonico. Fu il primo, infatti, e non Olbrich, a disegnare per la propria moglie abiti speciali che armonizzassero con le linee della loro casa, costruita ad Uccle nel 1895. Tuttavia Olbrich rimase per tutto il decennio successivo il bersaglio principale degli attacchi di Loos contro la secessione: fu persino citato per nome in Ornamento e delitto come il progenitore della decorazione illegittima. " Dove saranno tra dieci anni le opere di Olbrich? - scriveva Loos - L'ornamento moderno non ha predecessori nè ha discendenti, non ha un passato nè avrà un futuro. Uomini incolti, per i quali la grandezza del tempo nostro è un libro chiuso da sette sigilli, lo salutano con gioia al suo apparire per sconfessarlo poi dopo breve tempo"..."

Da Kenneth Frampton, Storia dell'architettura moderna, Zanichelli editore.

" ... E io ti dico che verrà il giorno in cui l'arredamento di una cella ad opera [...] del professor van de Velde sarà considerata come un inasprimento della pena."

Adolf Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972.

"...Ciò che con il passare del tempo si apprende da Malevich è il concetto di suprematismo applicato all'architettura, il suo significato e l'influenza delle piante sugli edifici.[...] Penso che il massimo impegno per un architetto debba essere l'organizzazione della pianta, saperci entrare dentro, gestirla e muoversi in essa.[...] La fluidità della pianta, la sua frammentazione, l'azzardo perfettamente calcolato, sono idee desunte da Malevich e dai suprematisti, che conducono a nuove forme di utilizzazione e creazione dello spazio.[...] Ci sono molte altre indicazioni desunte dagli insegnamenti dei suprematisti, come l'idea di leggerezza, la tensione a staccarsi dal suolo che ha prodotto lo sviluppo dell'ingegneria e ha reso possibile le cortine di cristallo di Mies van de Rohe a Chicago e New York.[...]

Zaha Hadid, in El Croquis, n.52




Adriana Tajani, Ciclamini; olio su tela, collezione privata.