I SASSI
Un elemento fortemente caratterizzante della struttura urbana di Matera nella sua costruzione storica, almeno fino alla prima metà di questo secolo, è rilevabile essenzialmente dalla perfetta aderenza dell'impianto urbano alla singolarità e complessità dell'andamento orografico del territorio. La conformazione della collinetta della Civita, a picco sulla Gravina e sulle due scoscese conche dei Sassi, determinò a suo tempo i confini della città per motivi difensivi e servì in seguito ad isolare tra loro le due ripide fosse del Barisano e del Caveoso, così chiamate perchè orientate rispettivamente verso Bari e verso Montescglioso, la cui strutturazione urbana per la corrispondenza totale delle strutture viarie e per l'adattamento delle unità abitative alla complessa e varia morfologia del terreno, portò a caratterizzare diversamente il tessuto dei due quartieri. La logica tuttavia della loro organizzazione costruttiva, sia nell'impianto di distribuzione dei percorsi, che delle varie unià abitative, è simile essendo strettamente legata al rapporto diretto con la roccia malleabile dei Sassi, la quale costituisce ora il sostegno di percorsi che seguono direttamente l'andamento delle curve di livello, ora elemento stesso della costruzione della città.Le unità abitative dei Sassi, almeno fino al XI secolo, erano formate quasi essenzialmente da grotte e solo in seguito appaiono le prime case palazziate che solo raramente nel loro sviluppo verticale, sono interamente costruite ma che spesso, aderendo alla scoscesità del terreno, alternano parti scavate a parti costruite definendo soluzioni a mezza-costa. Le tipologie edilizie usate nel Sasso non sono molto dissimili da quelle che si trovano nei comuni dell'area materana, ma il rapporto tra lo scavato ed il costruito reinterpreta quei pur semplici elementi architettonici secondo un processo innovativo che porta a considerare il trattamento della parte scavata secondo gli schemi formali dell'architettura costruita, creando una singolare "architettura in negativo" in cui si fondono elementi costruttivamente portanti, da elementi detti portati. Senza soffermarci sull'architettura sacra scavata, che raggiunge espressioni figurative spesso altissime nei Sassi, accenniamo invece alle tipologie abitative, tessuto connettivo dell'intera struttura urbana dei due quartieri.Dal punto di vista funzionale, l'abitazione ad un vano scavata, non differisce dall'organizzazione della casedda o del Lammione dell'agro materano, costruito da un unico vano che condizionando le scelte tipologiche nell'organizzazione funzionale e distributiva spaziale risulta caratterizzato da un estrema libertà nel montaggio tipologico dei singoli pezzi.
La conoscenza del valore storico e culturale della città "antica", cioè dei Sassi, se è in grado di mettere in luce larticolata varietas degli elementi architettonici, degli episodi eccezionali, dei "monumenti" delledilizia minore, potrà impedire agli interventi "progettuali" di distruggere i valori spontanei che si sono succeduti per secoli nel "costruire", e che costituiscono lessenziale peculiarità del sistema. Nel caso dei Sassi non si può parlare come per altri centri abitati di caratteri stilistici bensì di alcune ricorrenze tipologiche le quali, soltanto se vengono catalogate, possono portare al riconoscimento di aspetti storici del tutto particolari. Per questo, nel tessere la sottile trama che lega ogni architettura dei Sassi ai vari periodi storici e ai relativi elementi stilistici, si è puntato sulla classificazione delle "parti" che costituiscono nel loro insieme un edificio dal momento che in una stessa costruzione si trovano a volte singolarmente impaginate una finestra tardogotica e una apertura barocca a occhio di bue, o ancora una loggia con colonnine di sapore tardorinascimentali e parapetti spagnoleschi a bugne diamantate. Con la classificazione che segue si offre pertanto una serie di elementi costruttivi in uso nellarchitettura materana con una insistita attenzione sulla materia con cui è fatta ledilizia storica. Tale classificazione rivolta principalmente ai tecnici e agli operatori si offre come un supporto alla progettazione o meglio alla manutenzione e restauro di cui i Sassi hanno soprattutto bisogno, nella considerazione che una piena coscienza degli elementi presenti (come componenti della storia delledificio) sia necessariamente il momento propedeutico a qualsiasi decisione sugli interventi. Dalla catalogazione emergono alcuni elementi costruttivi offerti nei loro particolari più minuti in modo da integrare i caratteri architettonici agli elementi tecnici quali componenti fondamentali delledilizia. Vengono così fuori le regole del costruire e tutti i possibili esempi del complesso processo di riparazione, adattamento e restauro che si sono sempre accompagnati al costruire dei Sassi dal Medioevo sino al momento dellabbandono negli anni cinquanta. Bisogna pertanto misurarsi con la capacità di mettere in atto progetti di restauro "artigianale" con i variegati linguaggi tecnici della "tradizione". È evidente che nulla può servire se non esiste la sensibilità, la cultura e il buon senso del progettista.
Risulta essenziale individuare le componenti o le parti delle costruzioni intese come elementi con una carica di finitezza in grado di svolgere, se ben intesi, un ruolo fondante della conservazione. Avviene così che finestre, balconi, logge, ballatoi, terrazze, portoni, scale esterne ed interne, tetti e coronamenti, torrini, comignoli, muretti, ammattonati, intonaci, giardini, mensole, archi rampanti, volte e solai, assumono tutti il tono delle "parole" nel linguaggio di coloro che avranno il compito di restituire ai Sassi proposte di conservazione in grado di segnalarsi come odierni testimoni di quellapporto delle diverse arti muratorie che ha fatto la storia "vera" delle architetture materane. Una analisi diffusa ha permesso la elaborazione di un catalogo dei "tipi" più ricorrenti e significativi. La ricerca storica e di archivio ha permesso la collocazione nel tempo di quei modi, tecniche e materiali presenti dal basso Medioevo in avanti.
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