LA VITA
L'uomo Nicola nacque intorno al 255-257 d.C. A Patara la più industriosa
e mercantile città della Licia l'attuale Turchia
dove facevano scalo molte delle navi che circolavano nel mediterraneo.
Vi sbarcava gente proveniente da ogni angolo del mondo ed in questa atmosfera
variopinta di genti, di costumi e di mentalità diverse, Nicola
trascorse la sua giovinezza, crescendo ricco di virtù. Dei genitori
e della famiglia non si hanno molte notizie, ma tutti gli eppisodi della
sua vita che ci sono stati tramandati mettono chiatramente in luce la
sua cartità operose, la sua onestà ed il suo costante impegno
per il trionfo della giustizia sociale.
Sin da quando era in vita, Nicola compì molti fatti miracolosi,
tra cui ricordiamo quelle tre fanciulle che, cadute in miseria,
furno salvate dal loro triste destino senza dignità grazie al provvidenziale
intervento del santo che fece trovare in casa delle ragazze
i tre sacchetti di monete d'ore necessari per la loro dote (nell'iconografia
nicolaiana questo eppisodio è rappresentato dalle tre sfere d'oro
con cui il santo è molto spesso raffigurato); o con quello ancora
più famoso e anche storicamente più verificabile
dei tre ufficiali Myresi ingiustamente condannati alla decapitazione
e liberati grazie ad una miracolosa intercessione del Santo
presso l'Imperatore Costantino.
Attorno al 280-290 circa Nicola si trasferì nella città
di Myra. Ancghe qui fu presto apprezzato dai cittadini per il suo fervido
impegno cristiano e la sua estrema generosità e la morte del Vescovo,
Nicola, da laioco, fu designato direttamente da Dio a prenderne il posto:
iniziò così, attorno al 300 la sua attività pastorale
nella città di Myra che durò, per molti anni, fino alla
sua morte (che soppraggiunse in età avvanzata).
Durante il vescovato di Nicola l'Imperatore Costantino convocò
il cncilio unniversale a Nicea e in quella occasione il Santo, accese
l'ira nell'udire le bestieme contro la sacra Trinità, ebbe un violente
scontro con Ario il prete che aveva fomentato un dibattutta controversa
nella chiesa giungendo a schiaffeggiarlo.
l'Imperatore punì il Vescovo per la sua reazione impetuosa e spogliato
dei suoi paramenti sacri lo gettò in prigione: ma ecco che la notte
seguente apparvero a Nicola il Cristo e la Madonna che, porgendoli i Vangeli
e la Omophorion (la veste episcopale), lo rintegravano nella sua dignità
di pastore della chiesa. Il carceriere corse a darne notizie ai vescovi,
e, costato il miracolo, Nicola fu liberato (a questo eppisodio si riferisce
nell'iconografia nicolaiana la classica immagine del Santo
rappresentato con un libro tra le mani).
Per tutto il suo periodo episcopale Nicola governò con zelo e con
grande umanità, e la sua fama di santità si estese velocemnte
in tutta l'Asia Minore, alla sua morte, che avvenne il 6 diecembre del
333-334 circa, i suoi resti furno custoditi nella basilica di Myra sino
al 1087, anno della traslazione.
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