LA TRASLAZIONE
Nella seconda metà del XI sec. Precisamente nel 1087, partirono da Bari tre navi con abbordo sessantude marinai diretti – secondo la versione ufficiale – in Asia Minore, per una missione commerciale. Giunti ad Antiochia trafficarono grano, cereali e stoffe e nell'ambito di questi rapporti commerciali con altri genti, vennero a conoscenza che i veneziani si proponevano di trafugare le ossa di San Nicola. Decisero così di anticiparli e velocemente partirono, diretti a Myra.
Raggiunsero la chiesa dove erano conservati i resti del Santo e usando l'astuzzia e la forza si impossesarono delle preziose reliquie. Le avvolsero in paramenti sacri e velocemente si avviarono verso le navi. Subito salparono e dopo un difficile viaggio di ritorno, finalmente il 9 magio 1087 giunsero nel porto di Bari, dove tutto il popolo barese era già giunto ad accoglierli con grande gioia ed esultanza. Le sacre reliquie furono così affidate all'Abbate Elia e poi sistemate e accuratamente custodite (ancora oggi) nella cripta della splendida Basilica in breve tempo inalzata in onore del Santo. Con l'arrivo a Bari di San Nicola (il culto era tra i più diffusi), la città divenne ben presto mete di pellegrinaggi proveninete da ogni parte del mondo e punto di riferimento per la chiesa cattolica e per quella ortodossa. È sin dai primi anni dell'arrivo a Bari di San Nicola, la città celebra l'anniversario della traslazione (7-8-9 maggio) con solenni festeggiamenti, fiere, pellegrinaggi, processioni, cortei da terra e da mare, spettacoli pirotecnici e suggestive rievocazioni storiche che rinnovano di generazione in generazione, l'eterna devozione dei baresi verso uno dei santi più venerati di tutto il mondo cristiano d'oriente e di occidente.