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I MIRACOLI E LA MANNA Subito dopo la sua morte, dai suoi resti cominciò a sgorgare il myron, la santa manna, un unguento profumato che si rivelò d'essere una potente medicina miracolosa che aveva il potere di guarire coloro che se ne ungevano. Scientificamente, è un'acqua pura, e questo fenomeno, che si è ripetuto incessantemente per secoli e che ha sempre attirato migliaia di pellegrini, ha contribuito notevolmente alla diffusione del culto del Santo in tutto il mondo. Ancora oggi la sera del 9 maggio (durante la celebrazione dei festeggiamenti), viene estratta dal sarcofago posto nella Basilica l'acqua che si è formata e, e diluita con la normale acua bendedetta, viene distrubuita ai pellegrini e ai fedeli. Sin dal primo istante, la santa manna di San Nicola è stata raccolta e conservata in prezziose boccette e ampolline di vetro che, nel corso dei secoli, sono state profdotte in vari formati, sono state finemente decorate e sono tutt'ora gelosamente collezionate. Attorno alla figura di San Nicola si sono intrecciate tra realtà storica dei fatti e fantasie popolari numerose leggende e miracoli, molti dei quali si possono leggere nella più frequente iconografia nicolaiana: il miracolo dei tre scolari riportati in vita dal Santo dopo essere stati trucidati e messi in salamoia da un avido oste -; il salvataggio di Adeodato, il bambino caduto progioniero dell'Emiro di Creta e rappresentato con l'immagine del Santo che lo solleva per i capelli, o il miracolo della riduzine dei tributi, avvenuta ai tempi di Costantino quando le imposte richieste alla città di Myra erano molto onerose e i cittadini, già provati da una carestia, erano oppressi e si lamentavano. Nicola che allora era il Vescono della città, si recò personalmente dall'imperatore e ottene da lui una ordinanza imperiale, in cui il tributo si riduceva da 10.000 denari a 100 monete. Appena uscito dal palazzo Nicola legò l'ordinanza ad una canna e la gettò in mare e per volere di Dio in quello stesso momento il documento giunse a Myra dopo qualche giorno Costantino chiese a Nicola di restituirle i documento che gli aveva fatto firmare, ma, saputo e poi accertato che la carta davvero miracolosamente giunta a Myra quello stesso giorno all'Imperatore non restò che confermare l'ordinanza. Ed ancora oggi, a distanza di secoli, uomini e donne di ogni età e religione invocavano fiduciosi l'aiuto e la protezione di San Niolca il santo di tutti che ha saputo incarnare, una sana e pia laicità e umilità, la carità cristiana e l'amore per il prossimo. |