LA PIANTA



La pianta definitiva della chiesa, che Gaudì elabora in quegli anni, verrà fissata solo nel 1917, per poi essere ancora ritoccata: è una struttura a croce latina a cinque navate e transetto di tre, conclusa da un deambulatorio in cui si aprono cappelle radiali.
A questa configurazione planimetrica tipicamente gotica corrisponde, senza alcuna connessione, un alzato tutt'altro che canonici: all'interno di un recinto, sorge una ressa di altissime torri a sezione parabolica strette attorno all'emergente "cimborio" (sorta di grande lanterna), anch'esso parabolico, che s'innalza all'incrocio di navata centrale e transetto.
Il "cimborio" simboleggia Cristo, che è attorniato dalle quattro torri degli evangelisti e affiancato da quella dedicata alla Vergine; la facciata Principale e le due del transetto sono dominate ciascuna da quattro torri, rappresentanti i dodici apostoli.
Il linguaggio gotico da cui la Sacra Famiglia trae ispirazione viene dunque "perfezionato", sia per quanto riguarda la struttura che nel suo rapporto con la decorazione, non più scissa e posticcia ma organicamente fusa con essa.
Da principio lineare il gotico si trasforma in ideale plastico; diviene un "gotico mediterraneo", come lo definisce Gaudì, per il quale <<Mediterraneo vuol dire in mezzo alla terra [...] Nel Mediterraneo si imposta la visione concreta delle cose, nella quale consiste l'arte autentica [...]>>.