CASA MILÀ (1906-1910)



La Pedrera, la Casa di Pietra, come viene generalmente chiamata la Casa Milà, sviluppa su cinque piani le sue titaniche ondulazioni petrose, forate da innumeri aperture di diversa grandezza che, più di un palazzo d'abitazione, le danno l'apparenza di un'enorme parete rocciosa lavorata dalla presenza umana nel corso di secoli remoti: necropoli preistoriche e abituri trogloditici, sacelli rupestri e catacombe aperte sul vuoto sembrano sovrapporsi in una persistenza ossessiva della continuità storica.
Perchè, per Gaudì, la casa è <<la piccola nazione della famiglia>>, <<il paese natale>> è il luogo del sedimento della memoria in cui <<si incontrano rappresentati i ricordi di famiglia, le gesta storiche, le leggende della terra, le delicate creazioni dei nostri poeti, gli spettacoli e gli scenari di madre natura>>.
La Pedrera è dunque l'immagine rappresa della sincrona adunanza, sulla natale terra catalana, di un popolo antico e della sua storia millenaria, ma è in primo luogo l'offerta devota e fanatica di un architetto credente, l'immane basamento roccioso di monumento alla Vergine del Rosario che Gaudì intendeva collocare alla sommità dell'edificio.
Prevista dapprima in pietra, metallo e cristallo, poi in bronzo dorato, la grande statua della Vergine non potè essere realizzata in seguito ai gravi episodi di violenza anticlericale che caratterizzarono la "Semana tragica" del luglio 1909, e che indussero i committenti a rinunciare al progettato gruppo scultoreo che avrebbe potuto far sembrare il palazzo un edificio religioso, esponendolo cosė ad attentati terroristici.
Caduta la motivazione principale del suo lavoro, Gaudì abbandona la costruzione ormai quasi terminata e se ne disinteressa completamente, considerandola poi sempre come un corpo senza testa.