COLLEGIO TERESIANO (1889-1894)



Ma l'invenzione più emozionante è nei collegamenti orizzontali interni che percorrono la costruzione in tutta la sua lunghezza, nivei corridoi scanditi dal succedersi regolare di diaframmi parabolici.
Le profonde prospettive formate dalla ripetizione indefinita dei suoi archi parabolici, costituiscono una perfetta cornice per il passaggio di queste religiose incappucciate, con cui si integrano perfettamente.
L'intensità spirituale del Collegio delle Teresiane non si manifesta in uno slancio ascensionale ed esteriore ma nella profondità orizzontale e interiore, nel graduale attraversamento dall'attivo al contemplativo: l'ipnotica interazione degli archi parabolici conduce ad un <<altissimo silenzio>> analogo a quello che inonda le ultime stanze del Castello interiore descritto da S. Teresa, immagine tersa dell'anima orante. L'architettura in mattoni, di cui il Collegio delle Teresiane è un così felice esempio, aveva trionfato all'esposizione Universale di Barcellona del 1888 nei razionali edifici eretti da Doménech i Montaner.
Con l'Esposizione del 1888 si è ormai alle soglie del modernismo, che può essere considerato la versionecatalana dell'Art Nouveau internazionale: uno stile di enorme diffusione e popolarità, secondo per importanza e penetrazione solo al gotico, che nell'arco di venticinque anni pervade Barcellona dall'architettura rappresentativa all'artigianato anonimo caratterizzando in maniera assai incisiva vasti quartieri della città.