L'intero ciclo pittorico è stato restaurato in due tempi successivi: le tempere in tre portici, dipendenti dall'Opera Pia del Purgatorio, furono restaurate il 1959, mentre quelle del lato sud, restituito
ai Frati il 1945, furono restaurate il 1960. Il restauratore Francesco
Turchiano non strafece, anzi rispettò sostanzialmente gli afrreschi, come si può constatare facendo il raffronto con gli stessi pannelli riprodotti il 1914 dalla biografia scritta dal Ghilardi. Tuttavia, il restauratore si prese qualche libertà che non ancora riusciamo a
spiegarci; abbassò la collocazione delle didascalie, che non sempre ricopiò con
esattezza; nei casi in cui le didascalie poetiche erano in parte o in tutto
poco decifrabili, le sostituì con iscrizioni libere non sempre rispondenti al
soggetto raffigurato; talvolta, integrò le parti lacunose con figure marginali,
magari intuendole da qualche traccia sbiadita. A parte queste licenze,
spiegabili soltanto con la presunzione che non gli sia stato chiesto un lavoro
rigorosamente critico, è doveroso riconoscere l'onestà del Turchiano, che
rispettò il tessuto pittorico e figurativo precedente; e se la resa del
restauro è quella che è, la colpa va attribuita ai precedenti restauratori. |
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