IL SUO RICORDO...
Non dimenticheremo facilmente p. Guido. Anzi lo ricorderemo sempre e lo ricorderemo così, come il frate capace di incoraggiare coloro che avrebbero voluto e dovuto consolarlo. E' con lo stesso spirito e atteggiamento suo che ora ci stringiamo in modo particolare ai suoi familiari che, attraverso di lui fanno ormai parte della nostra stessa famiglia, le sorelle Gioia e Angioletta, il fratello Ubaldo con la moglie Giovanna, Sr. Anselma, e gli altri fratelli Peppino e Vittorio con cui abbiamo vissuto e sofferto il suo calvario, e che hanno partecipato in maniera drammatica e serena allo stesso tempo al lungo trapasso di p. Guido verso la terra dove la gioia è piena e senza interruzioni. |
Concludo con le brevi parole che p. Guido ha detto un mese fa, quando ha voluto fortemente celebrare il Quarantesimo Anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale, nella consapevolezza che non sarebbe stato ancora a lungo con noi, e che ci ha lasciato quasi un testamento: "Che devo dirvi? Grazie a Dio, alla Vergine santa, grazie a S. Francesco, al Beato Giacomo, grazie a tutti voi. Mi viene da dirvi: oh! che non è il cinquantesimo! E allora, perchè si è voluto celebrare questo quarantesimo? Che prevedete, che me ne vada prima? Voi vi sbagliate; dovrò ancora darvi fastidio. E anche se non sarò fisicamente presente allora, state attenti, perchè verrò a sollecitarvi". P. Guido se n'è andato. Ci ha tolto ogni "fastidio". E' andato a raggiungere il suo Beato, per il quale ha speso gli ultimi anni della sua vita. La lunga e dolorosa malattia lo ha affinato come "oro nel crogiuolo" e lo ha predisposto al grande "passo" preparandolo all'ingresso della vita eterna. Questo per noi è motivo di speranza e di consolazione nella certezza della fede, che ci assicura che tutti ci ritroveremo, dopo la necessaria purificazione, tra le braccia del Padre, in quel luogo dove non ci sarà nè pianto nè stridore di denti, e, al dire del profeta Isaia, il Signore stesso asciugherà le lacrime su ogni volto. P.Guido se n'è andato ma non scomparirà presto dalla nostra memoria e dalla nostra vita. Continuerà a sollecitarci perchè abbiamo sempre presenti " quasi come una consegna e una eredità " i suoi amori: la fede della Chiesa; la fraternità e la letizia francescana; il Beato Giacomo di Bitetto; la simpatia e l'amicizia che sapeva condividere con tutti. Al Beato lo affidiamo con fiducia e con il Beato la sua memoria ci sarà sempre presente e di consolazione: memoria di un frate lieto e cordiale che ha amato e si è fatto amare da tutti.
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