AMICO DEL BEATO...

sacerdote per sempre


"Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo". (Lc 17, 15-16). Chissà quante volte avrò ascoltato questo brano evangelico, dinanzi al quale mi sono trovato sempre come un felice spettatore. Ma la sera del 13 ottobre dello scorso anno, dinanzi a questa Parola, non mi sono ritrovato più come uno spettatore, ma come attore principale. Ero io, infatti, quel lebbroso che sentiva l'esigenza di tornare indietro, saltellando, cantando, esultando di gioia indicibile, invitando tutti i presenti alla lode, per ringraziare colui il quale è stato per me non un taumaturgo, ma il Donatore, perchè ha donato a me tutto se stesso. Mi ha rivestito di lui per essere suo profeta e testimone sino ai confini della terra. Quella sera il Signore Gesù mi ha trasmesso il più grande dei suoi doni: il dono dello Spirito Santo, con il quale mi ha consacrato suo sacerdote in eterno, perchè ogni qual volta salirò l'altare per annunciare la sua Parola e per trasformare un pezzo di pane e un sorso di vino nel suo adorato Corpo e nel suo preziosissimo Sangue possa farlo a beneficio di tutti gli uomini che egli ama.

Dio ha effuso su di me il suo Spirito di santità affinchè io possa adempiere fedelmente il ministero del sacerdozio e guidare con il mio esempio tutti gli uomini a un'integra condotta di vita; possa essere degno cooperatore dell'ordine episcopale ed essere, con esso, fedele dispensatore dei suoi Misteri; possa dare la riconciliazione ai peccatori e sollievo ai sofferenti; possa, infine, implorare incessantemente dal Signore la sua misericordia per tutti coloro che Lui stesso vorrà affidarmi e per tutto il mondo intero. Così pregava sua Ecc.za Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, il quale presiedeva il solenne rito di ordinazione, con la grande e stupenda preghiera di consacrazione. In cambio di tutto ciò, di cui il Signore ha voluto arricchirmi, io, ancora una volta, dicendo il mio "sì" per sempre a Lui, gli ho donato tutta la mia vita, tutta la mia storia, tutto il mio essere, ma tutto questo è niente dinanzi alla bontà infinita del mio Dio. Ecco perchè, dinanzi a questo grande Mistero di amore, per il quale Dio ha scelto proprio me, non trovo le parole giuste per ringraziarlo di tanta dolcezza, e per ricambiare quella immensa gioia che ho provato e provo ancora oggi nel mio cuore. Mi rimane soltanto di lodarlo con tutte le mie forze e capacità, di buttarmi ai suoi piedi, proprio come fece quel lebbroso, e di potergli almeno dire, con le parole del salmista: "Ti ringrazio perchè hai cambiato la mia veste di sacco in abito di gioia".

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