"INNO DI FESTA"... FESTA 2001
![]() Bitetto 25 aprile, i giovani frati animano l'incontro dei bambini. ![]() Le autorità in prima fila durante le messa del 27 aprile |
Figlio illustre di Zara fedele / di Francesco la gloria e l'onore: tutti i devoti dell'umile fraticello di Zara sanno che, al canto unanime dell'Inno, si unisce l'eco di una devozione che, da secoli, si ripete dal 17 aprile sino alle conclusioni dei festeggiamenti in onore del Beato Giacomo. Molti accorrono, fin dal primo pomeriggio, per unirsi alla preghiera dei frati e al novenario che, oltre ad esaltare le virtù eroiche, sottolinea la testimonianza di vita cristiana che Giacomo offre a noi per vivere meglio su questa terra non da padroni assoluti, ma come pellegrini e forestieri, incamminati verso la vera terra dei viventi. "Ti condusse con agili vele / al bel lido di Puglia il Signor": non ci sono più vele spiegate al vento, ma le moderne imbarcazioniconducono ancora al nostro lido graditi pellegrini e ospiti speciali. Difatti il vento dello Spirito ha permesso che Padre Alfonso Orlic, ex Ministro provinciale ed ex guardiano di Zara, potesse illuminare, con le sue "fragranti parole", le due celebrazioni quotidiane, una al mattino e l'altra alla sera. Padre Alfonso ha saputo leggere, nonostante le cancellature del tempo, le pagine di vita del fedele discepolo zaratino del Poverello d'Assisi. "Salve Giacomo, nostro Patrono, / nelle lotte amare incessanti": ti raccomandiamo i nostri giovani, accorsi nel nostro Santuario la sera del 24 aprile, perchè possano ritrovare e testimoniare quei valori che tu vivesti su questa terra. Salve Giacomo, amante dei bambini (riuniti in festa il 25 aprile), proteggili affinchè nel loro cuore dimori sempre la semplicità della loro età, anche quando avvertiranno il carico delle preoccupazioni e delle loro responsabilità. O Giacomo, nostro Patrono, assistici anche quando le malattie e la vecchiaia insidiano la nostra esistenza, perchè l'Olio Santo della consolazione (ricevuto da molti anziani e malati nel pomeriggio del 21 aprile) possa divenire conforto perenne nelle "lotte incessanti ed amare". |
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