RITORNO ALLA NORMALITA'...


Da quest'ultima le sacre reliquie ritornarono all'altare di san Giovanni. Il Vescovo, rivista la sua decisione restrittiva che aveva procurato tanto dispiacere ai frati e ai devoti, prendeva atto che la venerazione di tutta la città di Bitetto e suo populo, e anco d'altri populi vicini, era grande.
Il clamoroso incidente della pietra fu attestato con atto notarile, il 1630, dal vescovo di Bitonto Francesco Carafa, al quale l'avevano riferito e ricordato piu&grave volte i suoi genitori, che erano gli stessi marchesi protagonisti della vicenda narrata. Nonostante l'atteggiamento della Sacra Congregazione dei Riti circa il divieto di esporre il corpo incorrotto sull'altare, il culto continuò a manifestarsi apertamente in un crescendo avvincente.
Cassa di ebano laminato d'argento donata dal conte di Conversano, nel 1650. Vi fu custodito il corpo del Beato fino al 1913
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