Prendiamo in
considerazione gli oggetti bidimensionali, intendendo per tali quegli oggetti la
cui terza dimensione è trascurabile rispetto alla distanza di osservazione.
E
il caso, per esempio, del prospetto della cattedrale di Bari, di cui vediamo la
fotografia a sinistra. Detta fotografia è stata ripresa con la camera metrica
supergrandangolare Wild P31, grazie alla quale può essere data per certa la
posizione verticale della superficie sensibile. Dando per scontata la
verticalità della facciata della cattedrale, possiamo ritenere che, grazie al
parallelismo tra le due superfici, l'immagine fotografica del prospetto sia una
rappresentazione in scala dello stesso (di qui l'impiego del programma per rilevare le
distanze).
Intersecando il fascio di raggi proiettante l'immagine con un piano verticale, non è difficile rilevare la similitudine tra i due triangoli aventi come vertice comune il centro di proiezione e per base, rispettivamente, l'oggetto e l'immagine. Di conseguenza si ha la proporzione a/A=d/D, cioè se d=D/100 l'immagine sarà in scala 1/100. Nella figura riportata a sinistra viene indicato lo schema per la progettazione di una camera con foro stenopeico per la ripresa di un fotopiano nella scala desiderata.