STRUMENTI E RISORSE

Dalla stime di valutazione d’acquisto dell’area delle ex AFP, fatte nella sezione di questo lavoro dedicata all’analisi, il valore di mercato oscillerebbe intorno ai 2.200.000.000 per circa 18000 mq di area, i quali, considerando piazzali e viali, diventano circa 20000 mq e 42500 mq di fabbricati in condizioni vetuste.

L’Amministrazione Comunale potrebbe avere, invece, un risparmio di circa 35000 £/mq sui terreni ad uso industriale.

Gli investimenti invece per la ristrutturazione, recupero e destinazione di alcuni capannoni sono già più ingenti.

A questi devono aggiungersi i fondi per i seguenti interventi: bonifica e igienizzazione dell’intera area; costruzione delle vasche per l’allevamento ittico; opere di tubazione per l’adescamento dell’acqua marina; macchinari ed attrezzi vari per l’attività di allevamento; installazione delle attività simulatorie della lavorazione siderurgica; adeguamento del sistema stradale; ripristino del raccordo ferroviario; costruzione e sistemazione del parco e trapianto di specie arboree; elementi di arredo ed illuminazione; allestimento del museo ferroviario.

A queste spese devono essere aggiunte quelle per il reclutamento, organizzazione ed amministrazione del personale, oltre alle spese di esercizio.

Di contro a queste spese, si devono valutare le entrate.

Se consideriamo le entrate legate all’attività d’allevamento, si facciano le seguenti considerazioni: le caratteristiche delle vasche consentirebbero, a regime, l’esercizio di circa 15000 t di pesce; i tempi dei cicli oscillano intorno ai tre mesi; in un anno è possibile produrre un quantitativo di pesce che supera le 60000 t; la quotazione del pesce all’ingrosso varia a seconda del tipo di pesce allevato; per spigole ed orate, la quotazione è di circa £ 8 -10.000 il chilogrammo.

Il ricavo dalla vendita del prodotto supererebbe i 600 miliardi di lire.

È chiaro che le cifre sono riferite ad un funzionamento ideale a pieno regime, perché innanzi tutto si deve tenere in conto la domanda effettiva e poi che la produzione è comunque variabile, perché non tutti i pesci arrivano a maturazione, non tutte le fecondazioni riescono perfettamente e sono sempre abbondanti; per di più si devono considerare i tempi di sospensione parziale per la pulizia delle vasche.

La cifra esatta da 600 miliardi scende notevolmente, ma non dovrebbe andare al di sotto dei 300-400 miliardi di lire (per una produzione di circa 30000-40000 t di pesce in un anno).

Si evince che, se per assurdo il costo della messa in atto della proposta, sfiorasse i 500 miliardi (valore molto superiore a quello reale!), è possibile pareggiarlo in meno di due anni di esercizio.

Resta in ogni caso il problema di dover garantire gli investimenti iniziali e sicuramente la copertura di un certo quantitativo di prestiti.

Un primo passo deve essere quello di raggranellare dei sonvenzionamenti pubblici, di origine locale (provinciale e regionale), statale e comunitaria.

Tirando un po’ le somme di questo discorso, è chiaro che l’iniziativa per attuare questa proposta deve essere essenzialmente pubblica: è all’Amministrazione Comunale che è affidato il gravoso compito di regia in questa vicenda, anche perché è più che legittimo e assolutamente doveroso praticare politiche per l’aumento del reddito medio pro capite, di contro alla solita ed ostile, per i cittadini, politica di prelievo fiscale, vista come unica fonte di entrata.

I cittadini e società private concorreranno a investire in questa azienda, secondo regole precise, chiare e trasparenti.

Sarà auspicabile la formazione di apposite commissioni con ruoli specializzati, il meno possibile politicizzate ed il più possibile composte di tecnici.

Importante deve essere la partecipazione popolare in tutte le fasi dei lavori.

Proprio riguardo a quest’ultimo punto, va detto qualcosa sulla gestione: premesso che l’organizzazione della macchina amministrativa dell’attività proposta rientra nei ruoli di una di queste commissioni, viene formulata di seguito una proposta ulteriore.

La manutenzione del grande parco urbano può essere coadiuvata con il contributo degli studenti e docenti del Liceo Classico di Giovinazzo "Matteo Spinelli", garantendo l’opportunità di poter disporre delle idee di buona parte dei giovani giovinazzesi, fatto importante, visto che ai giovani si indirizzano tanti buoni slogan ("forza del futuro", "la nuova speranza", "sale della terra",…) e motivo in più per non tradire tali affermazioni.

Inoltre, tale proposta offrirebbe, per contropartita, l’occasione per apprendere le regole di libertà e convivenza civile sui libri del concreto e tra i banchi del territorio.