La STIMA è l’attribuzione di un valore monetario ad un determinato bene.Tutti i beni economici (i beni sono definibili economici, se utili – atti, cioè, a soddisfare un bisogno – disponibili in quantità limitata ed appropriabili, cioè commerciabili.) hanno un certo valore. Tra i vari tipi di valore, meritano di essere ricordati, da un punto di vista economico:
Il valore d’uso è rappresentato dall’importanza che ciascun individuo dà ad un bene in vista della sua diretta utilizzazione, cioè in relazione all’intensità del bisogno che quel bene è atto a soddisfare.Esso cioè dipende dalla sua utilità nei confronti di un dato individuo. L’utilità di un bene è diversa da individuo ad individuo e, per lo stesso individuo, quantità successive dello stesso bene forniscono via via utilità minori (Legge dell’utilità marginale decrescente). Quindi il valore d’uso, nel quale si può comprendere anche il cosiddetto valore di affezione, non è altro che un valore del tutto soggettivo, poiché esso è in diretto rapporto con l’utilità che i beni possono arrecare ad una determinata persona. Il valore di scambio è dato dal rapporto con cui un bene si scambia con altri beni; generalmente, in termini monetari, esso è dato dalla quantità di moneta con cui il bene si scambia. Il valore di scambio di un bene è relativo alla quantità di altri beni che si possono avere in cambio di esso. Il valore di scambio è determinato, o per lo meno influenzato, dalla fondamentale legge economica della domanda e dell’offerta, cioè dal mercato. Esso non è il risultato di un fenomeno individuale, bensì collettivo e sociale. Il valore di stima è semplicemente un giudizio di valore, espresso in moneta, intorno ad un dato bene, in un dato momento e per determinate finalità. Si tratta di determinare il più probabile valore di mercato, cioè il perito deve sapere scegliere, fra tutti i possibili valori, quello che ha maggiori possibilità di verificarsi, in un dato mercato e in un dato momento. |