Parete sinistra.

Nel primo arco è da ammirare il bel DIPINTO DI S. ORSOLA del noto pittore Gaspar Hovic. Anche detto quadro trovavasi nella sacrestia della chiesa " Monacelle " e fu qui trasferito nel 1968.

L'ALTARE DI S. ANTONIO venne collocato il 6 aprile 1940:

è in legno dorato, opera dello scultore Mussner. Prima di tale data vi era un vecchio altare di tufo dedicato a S. Pietro Martire, il cui quadro, della scuola del Rosa, trovasi ora presso l'ingresso principale.

L'ALTARE DEL SACRO CUORE è anche del tempo dei restauri dell'arciprete Alvigini. L'altare era prima dedicato alla " Adorazione dei Magi ". Di esso ha cura il Sodalizio dell’'Apostolato della Preghiera, fondato il 16 dicembre 1938 ad iniziativa dell'arciprete Federico Alvigini.

Ancora sulla parete sinistra, in alto, i quadri dell'Apparizione di Cristo Risorto e S. Tommaso (anche questo quadro fu qui trasferito dalla chiesa " Monacelle " nel 1968) e il quadro di S. Carlo Borromeo. Quest'ultimo è " esemplato sui modi del pittore Cunavi (pittore napoletano, forse allievo di Palma il giovane, attivo nella prima metà del 1600), ma di epoca più tarda ". Detto dipinto fu fatto eseguire dall'arciprete Carlo Maffei e trovavasi prima nella ex-cappella chiamata S. Carlo, ora adibita ad ufficio degli arcipreti.

Degne di rilievo sono anche le due bellissime ACQUASANTIERE di breccia di marmo "rosso di levante", poste ai due lati dell'ingresso principale. Esse sono formate da due grandi vasche, sui piedi delle cui colonne è scolpito a rilievo lo stemma di Modugno.

IL SOFFITTO DELLA CHIESA è formato da un assito, sostenuto da una solidissima capriata, ricoperta da tettoia. Esso è tutto un pregevole dipinto della fine del Seicento, opera del sacerdote Domenico Scura. E' esemplato sui soffitti delle coeve chiese napoletane.

Bona e la chiesa Matrice

La decorazione, a finte architetture dai vigorosi effetti plastici e prospettici ricchi di scorci, racchiude, tra un tripudio di ghirlande e di putti, tre riquadri figurativi.

Nel riquadro verso il presbiterio è rappresentata l'Adorazione del SS.mo Sacramento (tema chiaramente indicato dalla scritta: " Veneremur cernui "), con ai lati le figure di S. Rocco, S. Sebastiano, S. Pietro Martire e S. Giovanni Battista. Al centro è raffigurata l'Annunciazione, titolare della chiesa. Il terzo riquadro è dedicato al Trionfo della Croce, cui fanno venerazione S. Nicola da Tolentino, S. Filippo, S. Carlo e S. Antonio.

Tra gli oggetti d'arte della Chiesa Matrice sono da segnalare DUE BACILI di rame sbalzato del diam. di 43 cm. ciascuno conservati nella sacrestia, che il Capitolo un tempo esponeva nelle feste in presbiterio sui gradini di un'antica credenza. Detti bacili sono ornati di vistose decorazioni a sbalzo con scritte indecifrabili in caratteri gotici. Sono opera di maestranze tedesche o fiamminghe, residenti forse in Abruzzo, che lavoravano simili oggetti soprattutto per chiese, da servire per le questue, o, se di maggiori dimensioni, per le lavande rituali. La data di esecuzione dovrebbe risalire ai primi decenni del Cinquecento.