Nel vano-cappella formato dal grande arco è eretto L'ALTARE DELL'ADDOLORATA di pregevole marmo bianco intarsiato. Quando fu costruita la chiesa, altare e cappella furono dedicati al Crocifisso, per l'avvenimento del fulmine caduto proprio durante i lavori della stessa chiesa. Anche la porticina d'argento della custodia reca in rilievo l'immagine del Crocifisso.Nel 1722 quando ad iniziativa del sacerdote Annibale Pepe il culto dell'Addolorata fu trasferito dalla chiesetta della Madonna dello Spasimo nella Chiesa Matrice, l'altare fu dedicato all'Addolorata ed il Crocifisso venne collocato più in alto in una piccola nicchia. La cappella è decorata con rilievi in cartonaggio, fatti eseguire nel 1911 per commissione dell'arciprete Alberto Romita dalla Ditta Carbone di Napoli. Le tre nicchie ricavate nella parete hanno gli stipiti di pietra fregiati di bassorilievi, che risalgono al Cinquecento e forse ad epoca anteriore, onde appartenevano alla primitiva chiesa. I bassorilievi rappresentano cariatidi di fine fattura con fregi intrecciati a sirene, uccelli e mostri marini. Notevoli i due capitelli corintii sovrastanti le due colonne scanellate, le cui basi, del medesimo stile, recano due figure di donne recanti sul capo ceste di frutta. Le vetrate istoriate delle due finestre rappresentano l'una l'apparizione dell'Addolorata su Modugno durante l'assedio dei Sanfedisti, e l'altra la Vergine tra i Santi Fondatori dell’Ordine dei Serviti. Anche dette vetrate sono opera della Ditta Camper e furono fatte eseguire nel 1967 dal Terz'Ordine Servitano che ha 'cura dell'altare dell'Addolorata. è del 1940 e fu realizzato con offerte raccolte dalla Pia Unione delle Figlie di Maria. Questa Associazione fu fondata il 12 maggio 1874. Il pio sodalizio ebbe sede prima nella Chiesa di S. Maria di Modugno, donde nel 1892 fu trasferito dal Can. Nicola Domenico Romita nella chiesa di S. Vito; ora ha definitiva sede nella Chiesa Matrice. L'altare era prima dedicato a S. Francesco Saverio ed era affidato alla Confraternita intitolata allo stesso Santo. In due nicchie aperte nelle pareti della navata sono da notare le FINTE STATUE DI S. PIETRO E S. PAOLO che sono in realtà dei dipinti su tele applicate su legno sagomato, anch'esse del Seicento e forse opere del Gliri. La mostra interna del grande arco è decorata con riquadri sagomati, raffiguranti scene della Passione: sono di intonazione popolare e di scarso valore artistico. di stile gotico è in marmo bianco con dorature. Fu costruito nel 1907 per interessamento di mons. Romita con offerte degli emigrati modugnesi di Toronto. L'altare era prima dedicato all'Angelo Custode, il cui quadro, opera di Domenico Scura trovasi ora presso l'altare di S. Nicola. Prima la statua di S. Rocco era conservata in una delle nicchie della cappella dell'Addolorata.L'ALTARE DELLA MADONNA DI POMPEI ; è del 1940: il quadro della Vergine del Rosario fu eseguito nello stesso anno dal pittore Umberto Colonna di Bari. Prima di tale data l'altare era dedicato a S. Nicola di Bari, il cui quadro fu collocato presso il battistero. Questo dipinto " è della scuola bitontina ma legato alla tradizionale iconografia bizantineggiante del Santo ".L’ALTARE DELLE ANIME DEL PURGATORIO è pregevole lavoro secentesco tutto in legno lavorato e finemente indorato. Una iscrizione alla base dell'altare, interposta ad uno stemma di famiglia, ci fa sapere che l'altare fu fatto dall'arciprete Francesco De Felice nel 1664 " D. nus Franc. Ani. Felice Archip. civitatis Medunei aere proprio lieri mandavii - A. D. MDCLXIV".L'altare era prima dedicato alla Madonna della Neve il cui dipinto nei restauri del 1939 fu purtroppo asportato e sostituito da un bassorilievo in legno della ditta Antonio Mussner di Ortisei, rappresentante il Crocifisso con le Anime del Purgatorio. Anche i gradini di tufo che sostenevano il tempietto di legno furono sostituiti da gradini in legno dorato e da un ciborio della stessa ditta Mussner. Sulla cimosa dell'altare vi è un grazioso dipinto raffigurante la Madonna delle Grazie di scuola napoletana del 1600. Trentadue senior dice che l'altare fu eretto dall'arciprete De Felice nella chiesa Matrice e che era dedicato alla Madonna delle Grazie. Questa opinione sembrerebbe convalidata dall'iscrizione che si legge sotto il fregio del tempietto: " Maria Mater gratiae ". Mons. Romita asserisce invece che quell'altare era dedicato a S. Maria della Neve e che nel passato trovavasi nella chiesa di S. Maria di Modugno.Il BATTISTERO è di recente fattura, poiché fu completamente rinnovato nel 1966, con rivestimento di marmi. Il precedente aveva il basamento in battuto napoletano con tre gradini in pietra di forma semicircolare. E' rimasta la stessa vasca monolitica del 1718. Il quadro del Battesimo di Gesù è del pittore Umberto Colonna, eseguito nel1966.Sulla parete destra, al di sopra del cornicione, vi sono i bei QUADRI DELL'ADORAZIONE DEI MAGI E DELL'IMMACOLATA. Quest'ultimo, che prima trovavasi nella sacrestia della chiesa "Monacelle" (qui trasferito nel 1968), dovette essere certamente eseguito su diretta commissione dalle Clarisse dell'anness6 convento, poiché la Vergine vi è rappresentata tra due Santi terziari francescani, uno dei quali è S. Luigi IX re di Francia. L'altro quadro, l'Adorazione dei Magi è di più ampie dimensioni ed è contornato da una ricca cornice secentesca. La tela fu restaurata nel novembre del 1939 dal pittore Umberto Colonna, il quale nel sottoporre il quadro ad appropriato lavaggio, scoprì il nome dell'autore Carlo Rosa e la data 1666. " E’ un pregevole dipinto che rivela subito l'ispirazione della scuola napoletana secentesca, ma esemplato su modelli ispano-fiamminghi della line del 1500 ".Il quadro che trovasi sull'ingresso rappresenta l'Apparizione dell'Addolorata nell'assedio del 10 marzo: il dipinto, di scarso valore, fu eseguito nel 1888 dal pittore Salvatore Pedicini su commissione dell'Arciprete Nicola Trentadue. |