Parte 2 - Gli Sforza in Terra di Bari - Gli anni dal 1440 al 1480 .

Nonostante Bona avesse vissuto in Polonia, per quasi tutto il tempo in cui fu duchessa di Bari (1524-1557), la sua presenza tramite ufficiali di sua fiducia, fu in questa città viva e costante. Studiare e gettare luce sulla sua personalità significa perciò scrivere una pagina di storia di Bari rapportandola a dei momenti importanti della storia europea. E’ fondamentale, per affrontare tale studio, soffermare la nostra attenzione sugli aspetti religiosi e umanitari della sua personalità e sui rapporti con il mondo ecclesiastico. In questo modo l’elemento politico veramente dominante nella sua attività, verrà considerato nella sua dimensione etico-religiosa senza trascurare i momenti storici salienti baresi e polacchi. A tale scopo ci sembra opportuno premettere al discorso su Bona una descrizione dell’ambiente storico da cui proveniva, necessaria alla comprensione del suo modo di governare sia a Bari che in modo particolare a Modugno. Il ducato di bari anche se per quasi un secolo, dalla seconda metà del XV secolo alla prima metà del XVI secolo faceva parte del Regno di Napoli, governato dagli Aragonesi, fu sempre controllato, per così dire, dagli Sforza di Milano. Dopo l’operato di Alfonso I, salito al trono di Napoli nel 1442 dopo aver eliminato gli Angioini, il quale si adoperò subito per risollevare le condizioni del regno che aveva trovato in uno stato di completa anarchia e rovina, troviamo il regno di Ferdinando I incoronato in Barletta il 4 febbraio 1459. Intanto a Milano nel 1447 ai Visconti era successo Francesco Sforza, con il quale Alfonso I aveva cercato di mantenere i buoni rapporti che vi erano stati con i Visconti. Per consolidare maggiormente i vincoli d’amicizia e di alleanza politica, nel 1457 erano state stipulate le promesse di due matrimoni. Francesco Sforza sposatosi con Bianca Maria dà vita a ben sei figli : Galeazzo, Ippolita, Sforza Maria, Ludovico detto il Moro, Ascanio ed infine Ottavio. Mentre Ascanio divenne cardinale, Ludovico si sposò con Beatrice d’Este, furono Ippolita e Sforza Maria ad essere destinati ancora piccoli a questi due matrimoni. Infatti fu programmato il primo matrimonio tra il piccolo Alfonso II d’Aragona (figlio di Ferdinando I) e Ippolita Sforza, il secondo tra Maria Sforza ed Eleonora d’Aragona anch’essa figlia di Ferdinando I. In previsione di quest’ultimo nel 1464 il re di Napoli donò a Sforza Maria il ducato di Bari. All’atto della concessione del ducato, essendo Sforza Maria ancora minorenne, il relativo governo fu amministrato prima dal padre Francesco Sforza e alla morte di questi dalla madre Bianca Maria. Tra la concessione del ducato di Bari (9 settembre 1464) e la effettiva presa di possesso, decorse più di un anno, nonostante che Ferdinando insistesse per la esecuzione dei matrimoni tra i suoi figli ed i figli degli Sforza. Finalmente nel settembre 1465 con grandiosi festeggiamenti fu celebrato a Napoli il matrimonio tra Alfonso II e Ippolita Sforza ; il matrimonio dell’altra figlia di Ferdinando, Eleonora d’Aragona con Sforza Maria, fratello di Ippolita, fu contratto giuridicamente, cioè fu soltanto rato, data la giovane età degli sposi (l’uno 16 e l’altra di 15 anni) per cui Eleonora continuò a rimanere a Napoli presso il padre. In quella circostanza Ferdinando approfittò per rendere esecutoria la donazione del ducato di Bari a Sforza Maria, il quale doveva secondo gli accordi presi prendere possesso della terra di Bari, dopo il matrimonio rato con Eleonora.

Giunto però a Napoli, venuto a conoscenza di alcuni casi di peste verificatesi tra quella popolazione, vi mandò in sua vece, quale governatore, sin dall’inizio di ottobre, Galeazzo Visconti mentre egli preferì poco dopo ritornare a Milano. Dopo il governo del Visconti, lodato per la sua singolare rettitudine, prudenza ed integrità, nonché per la saldissima fede e devozione alla Casa Sforzesca, nel 1469 lo Sforza nominò governatore il figlio Gaspare Visconti. Il 2 luglio 1466 era morto Francesco Sforza e nel ducato di Milano era succeduto il primogenito Galeazzo. Galeazzo Sforza fu indegno del padre, perché dissoluto nella vita privata, tiranno e sanguinario nel governo (a tal punto da avvelenare nel 1468, come si sospetta, la madre Bianca Maria, con al quale era in discordia).

Dopo la morte di Francesco Sforza, per la condotta di Galeazzo, i rapporti tra le corti di Napoli e Milano si raffreddarono, per cui Ferdinando non si decideva a far unire la figlia Eleonora con Sforza Maria, tanto che più tardi Eleonora dichiarò di non avere mai desiderato quel matrimonio perché minorenne, fu chiesto e ottenuto dalla Santa Sede il riconoscimento di nullità del matrimonio.

Eleonora andò in seguito sposa ad Ercole d’Este, duca di Ferrara. Sforza Maria però non perdette il ducato di Bari, poiché ricevuto non come dote ma per via donativa.

In seguito ai due matrimoni di Alfonso II d’Aragona e Ippolita Sforza e quello tra Galeazzo Sforza e Bona di Savoia nacquero rispettivamente Isabella d’Aragona e GianGaleazzo Sforza, fra i quali si programmò un successivo matrimonio. Nelle intenzioni e negli atti quel matrimonio doveva cementare per sempre l’unione e l’amicizia fra le due Case, invece proprio quel matrimonio fu la causa di gravi discordie tra gli Aragonesi e gli Sforza fino alla totale rovina delle due dinastie e di tutta l’Italia. In occasione della promessa di quel matrimonio Ferdinando confermò ancora una volta a Sforza Maria il ducato di Bari, comprensivo del territorio comunale di Modugno e Palo del Colle.

Il 26 dicembre 1476 Galeazzo Sforza fu assassinato nella Chiesa di Santo Stefano a Milano da tre congiurati. Per il figlio GianGaleazzo di appena otto anni prese la reggenza la madre Bona di Savoia sotto la guida del cancelliere Ciccio Simonetta.

I quattro fratelli di Galeazzo, Maria Sforza, Ludovico, Ascanio e Ottaviano tentarono una rivolta per cacciare il Simonetta e prendere essi la reggenza. In seguito a questa congiura che fallì sul nascere, Maria Sforza venne a stabilirsi a Bari. Dopo di che i tre fratelli con l’aiuto di Ferdinando I formarono un esercito, ma mentre stavano per invadere il ducato di Milano, Maria Sforza morì improvvisamente a Varese il 29 luglio 1479. Non avendo Sforza Maria eredi, perché dopo la dichiarazione di nullità del matrimonio con Eleonora era rimasto scapolo, il ducato di Bari (con Modugno e Palo) ritornò al re di Napoli, che il 14 agosto dello stesso anno, su richiesta di Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, concedeva a quest’ultimo il ducato di Bari. Tuttavia il Moro, agli inizi non poté occuparsi molto del ducato, affidandolo prima alla sorella Ippolita e poi al viceduca Giovanni Erminzani.

Ma l’attenzione per il ducato di Bari non poteva essere che relativa. La sua notevole statura di uomo politico e diplomatico non si poteva accontentare di un piccolo ducato del regno di Napoli, quasi fuori dai centri politici europei. Il suo pensiero era rivolto allo stesso ducato di Milano. Alla morte di Galeazzo Maria, successe il figlio GianGaleazzo, sotto la reggenza della madre Bona di Savoia.

Sia il giovane duca, però che la madre caddero sotto l’influenza della più forte personalità del Moro, influenza interrotta solo dal breve episodio di Ciccio Simonetta.