Eventi storici e politici baresi del XVIII e XIX secolo
Analizziamo , ora , in maniera particolareggiata gli eventi
storici e politici baresi del XVIII e XIX secolo , secoli che
videro sorgere nella provincia di Bari un gran numero di masserie.
Alle soglie del XVIII secolo , la città di Bari contava
circa 18000 abitanti e la sua struttura intima , molto cristallizzata
, rifletteva la differente sedimentazione di una società
composta, costituita , in particolare dai seguenti ceti :
1) Nobilà , considerata , da sempre , debole numericamente
ma capace di monopolizzare l' intera proprietà fondiaria
2) Clero , altra classe protetta oltre la nobiltà
3) Popolo primo, costituito da ricchi professionisti e mercanti
4) Ceto dei braccianti , da sempre considerato come il ceto da
emarginare Questa struttura sociale , non deve , inoltre , essere
considerata come una prerogativa unicamente barese , ma deve essere
considerata estesa a tutto il regno di Napoli .
Questa struttura non è da pensare come staticamente definita
, ma è in grado di adattarsi alle differenti situazioni
alle quali il regno stesso va incontro . Ad esempio quando nel
corso del secolo si verificò una congiuntura favorevole
per tutto il regno di Napoli si sviluppò all' interno della
società stessa un ceto interamente dedito al commercio
( ricchi negozianti ) , il quale diede sostanzialmente l'avvio
alle trasformazioni urbanistiche di Bari. Naturalmente questo
nuovo ceto mercantile scambiava merci con i porti più vicini
del mediterraneo e l'importanza di questi scambi crebbe a tal
punto da far diventare Bari un porto primario del mediterraneo
. Inoltre le materie prime e i prodotti lavorati che arrivavano
al porto di Bari erano scambiate nei luoghi preferenziali del
commercio barese . piazza mercantile e piazza del ferrarese .
Nel corso del secolo , anche in seguito alle diverse riforme
fondiarie si verificarono una serie di traslazioni delle proprietà
terriere , lequali, certamente , non favorirono il ceto ecclesiastico
.
Difatti uno degli effetti di tali traslazioni fu una netta ripartizione
del reddito sociale , a favore della nascente classe borghese
mercantile . Si verificò , quindi , una netta modificazione
del rapporto di forza tra il ceto nobile e il ceto mercantile
.
Dato che non solo quest'ultimo ceto prevalse in maniera sostanziale
, ma fece anche in modo da aumentare sostanzialmente la propria
forza ,l'equilibrio dell'antico sistema agricolo-feudale venne nettamente
modificato e , addirittura , sovvertito .
Il vecchio sistema feudale era strettamente legato sia alla nobiltà
sia al clero ed era fondato su un equilibrio imprescindibile di
ripartizione dei proventi del sistema di produzione esclusivamente
tra nobiltà e clero . Tale equilibrio venne fondamentalmente
sovvertito allorquando i mercanti vennero a sostituirsi alla nobiltà
e alla chiesa nel ruolo di percettori delle rendite .
Questo processo , inoltre , venne esasperato dalla nuova possibilità
di acquisto e di affitto dei feudi .
Bisogna , comunque , notare che questo progressivo decadimento
economico non investì l'intero ceto nobiliare in quanto
alcuni nobili più accorti riuscirono a conservare la propria
forza economica tramite un forte impegno produttivo nella gestione
delle proprietà.
Quando nel 1734 Carlo di Borbone salì al trono la situazione
a Bari, grazie all' azione della nuova borghesia mercantile ,
era decisamente positiva . Infatti questa nuova classe sociale
riusciva a rinvigorire il commercio pugliese e lo elevava ad attività
primaria . Nell' entroterra la situazione era notevolmente differente
, in quanto il latifondo era ancora in mano alle vecchie baronie
, mentre gli enti ecclesiastici , i quali impedivano ogni tipo
di commercio , presentavano un patrimonio terriero praticamente
inestimabile .
Conl'avventodiCarloIIIalpotere, vennero varate riforme fondiarie
molto importanti , le quali , sostanzialmente , tendevano a conservare
il vecchio sistema feudale , sminuendo il potere delle vecchie
baronie e , progressivamente , tendendo a garantire una sempre
più larga ed autonoma indipendenza .
Quindi , in questo modo , si ottiene un radicale mutamento nelle
strutture politiche del mezzogiorno , seguito da un fervore riformistico
che scosse le strutture dello stato, ma che , in pratica , non
riuscì ad eliminare le incrostazioni più radicate
del regime feudale .
Solamente nell' ultimo ventennio del secolo , le riforme presero
un ritmo più intenso e più incisivamente penetrante
nel tessuto statale , allorquando si tese a far scendere le baronie
dal piedistallo , processo che andò nettamente a favore
della nuova borghesia.
Per questo motivo il quadro sociale era in lenta modificazione
,e a tale modificazione concorrevano notevoli fattori che possono
essere qui di seguito riassunti :
1) Sviluppo demogrmico senza precedenti
2) Aumento della popolazione
3) Aumento del numero e del grado di complessità delle
strutture sociali e produttive dei comuni pugliesi
Da tutto questo complesso quadro riformistico , emersero delle
figure e dei gruppi i quali , proprio nel possesso della terra
e nel commercio delle derrate agricole ( cereali e , soprattutto
grano ) , affondavano le radici del loro potere economico e del
loro prestigio sociale .
Tali figure erano conosciute con il nome di galantuomini ed erano
una di quelle classi sociali protette dal governo borbonico ,
il quale si dimostrò in più di una occasione schierato
a loro favore . Pur godendo questa classe di favori da parte del
governo , i nobili rimanevano sempre la classe privilegiata ,
difatti , proprio nell'ultimo decennio del XVIII secolo sorsero
numerose richieste di aggregazione al primo ceto da parte dei
"nobili fuori piazza" , ossia commercianti , ricchi
possidenti , esponenti di professioni civili e galantuomini i
quali , sull' onda della ripresa economica , rivendicavano un
nuovo ruolo politico e istituzionale .
La città di Bari , pur ricevendo favori dal governo borbonico
rimase sempre lontana da questo per il modo di gestire la proprietà
terriera in mano ai baroni , inoltre la città di Bari proprio
per la spontanea predilezione al commercio e allo scambio , ha
sempre avuto un carattere liberale .
Pertanto,durante i moti francesi del1799, Bari rimase fedele agli
ideali repubblicano-francesi . Tale fedeltà pronunciata
, insieme alla fondamentale collocazione geografica della città
stessa , fece si che la città svolse un ruolo fondamentale
durante le differenti trasformazioni del regno .
Ci furono , difatti , all'interno della cittadinanza barese ,
espressioni di governo autonomo simpatizzante per i francesi ,
le quali meritarono alla città i primi riconoscimenti ufficiali
che arrivarono nel 1806 quando Bari viene elevata a capoluogo
di provincia e nel 1810 , quando viene inaugurata la prima società
di Agricoltura .Per quanto riguarda le infrastrutture presenti in Puglia , nel
1750 era stato varato dai Borboni un piano per le infrastrutture
, il quale era stato riadattato nel 1801 dai francesi .
In quest'ultimo piano per le infrastrutture , la strada per Napoli
venne considerata come supporto fondamentale dell' espansione
della città e venne scelta come corso principale della
città stessa , via di urbanizzazione primaria .
Il regime napoleonico , presente nel regno di Napoli per quasi
dieci anni , lasciò come traccia primaria quella dell'
eversione dalla feudalità .
Tale procedimento ebbe inizio con una legge del 2 agosto 1806
, la quale dichiarava abolita la feudalità , attribuendo
allo stato tutte le giurisdizioni baronali con gli annessi proventi
dal punto di vista fiscale .
Naturalmente ciò determinò delle forti ripercussioni
sociali sul differente potere che venne attribuito alla borghesia
protetta dal governo napoleonico .
La vendita dei beni nazionali contribuì all' ampliamento
delle proprietà della borghesia e , nell' ottica delle
nuove riforme caratterizzate da una volontà di decentramento
del potere , il governo napoleonico sostituì le vecchie
imposte indirette con altre imposte a carattere essenziale ( imposta
su sale , tabacchi , lotto e dogana ) .
Naturalmente il periodo francese modificò nettamente i
legami amministrativi tra capitale e provincia , puntando su una
netta decentralizzazione del regno .
Uno dei problemi che gli amministratori francesi si videro costretti
ad affrontare fu quello del brigantaggio , il quale , assieme
al problema della pirateria per mare , peraltro già presente
ed affrontata precedentemente , era il pericolo principale delle
città e delle masserie disseminate su tutto il territorio
meridionale .
Bisogna preventivamente affermare che il brigantaggio era un problema
molto sentito al tempo , problema che occupava , per la sua risoluzione
, un gran numero di persone. Difatti a Bari , già dal 1788
, veniva organizzata una ronda notturna per prevenire i latrocini
e gli eventi di sangue sempre più numerosi negli ultimi
mesi .
A causa dei moti rivoluzionari francesi del 1799 , nei quali i
Borbone persero l'egemonia dell'Italia meridionale , il brigantaggio
divenne per gli spagnoli da nemico da combattere a ottimo mezzo politico per cacciare
i francesidall'Italia.
Pertanto , da allora in poi i governi inglese e borbonico , per
fomentare la ribellione contro il governo napoleonico , alimentarono
questo fenomeno .
A causa delle forti presenze del brigantaggio , molte masserie
vennero fortificate , al fine ,proprio, di impedire eventuali
saccheggiamenti delle derrate agricole .
Il fenomeno del brigantaggio , stabilizzatosi dopo la cacciata
dei francesi , si riacutizzo nel periodo successivo all'unità
. Dopo il decennio francese si ottiene una consequenziale modificazione
netta delle istituzioni presenti precedentemente .
Difatti il decennio francese aveva decretato la fine dei poteri
giurisdizionali dell' aristocrazia e aveva , inoltre , decretato
la libera commerciabilità della terra .
Si formò , in questo modo una nuova borghesia terriera
che si mise sulla strada della modernizzazione delle aziende delle
aziende , anche tramite l'investimento dei capitali per il miglioramento
qualitativo della produzione agricola .
Alla metà del secolo esistevano delle forme di agricoltura
meridionale prevalentemente arretrata con forte incidenza delle
forme precapitalistiche della rendita fondiaria , inoltre esistevano
delle piccole zone che presentavano un nuovo tipo di sviluppo
capitalistico .
La nuova classe politica che era sorta nel XVIII secolo era definitivamente
emersa durante il periodo francese ed era stata fondamentalmente
rafforzata economicamente .
Proprio nel 1848 la borghesia rivoluzionaria ebbe la certezza
di poter essere parte di un più vasto moto italiano ed
europeo che premeva per far precipitare la situazione a favore
di un repentino affrancamento dal dominio spagnolo .
Proprio durante il decennio che andò dal 1848 fino al
1859 si andò rafforzando l' orientamento del governo ,
opposto a quello sviluppato dal governo napoleonico , ossia tendente
a favorire la capitale e le zone limitrofe.