Aspetto tipologico.

Tipologicamente le cappelle rurali si presentano quasi sempre posizionate a ridosso del recinto e formate da un unico ambiente quadrangolare absidato, coperto da volta a botte, a crociera, a stella e accessibile dalla corte interna della masseria attraverso un portale architravato.
Per le chiese romaniche il tipo più diffuso è quello "a croce contratta" con navata unica o a tre navate divise da pilastri monolitici e colonne addossate, breve braccio trasverso contenuto nel perimetro della navata, cupola all'incrocio del transetto, grandi arcate a ridosso o ricavate nello spessore delle murature. Le varianti, tipicamente locali, possono essere diverse a seconda dell'area culturale e linguistica: in Seppannibale, ad esempio, riscontriamo la presenza di tre cupole in asse e in San Giorgio a Bari, la decoratività dei portali con archetti pensili.
La fioritura architettonica dei secoli XVII e XVIII non ha certo lasciato indifferenti le costruzioni rurali giacché non sono mancate le numerose ristrutturazioni con puro fine decorativistico oltre che funzionale come per gli ampliamenti delle masserie e la costruzione di nuove cappelle, mettendo "fuori uso" gli angusti e semplici locali preesistenti.
Le chiese sono state adornate di timpani, paraste, rosoni, epigrafi, stemmi gentilizi, aperture trilobate. altari ricchi di stucchi, decorazioni policrome a soggetto florea!e, preziose pale d' altare, sculture di religiosità popolare. Come i benedettini dell' XI secolo, anche i gesuiti del XVII secolo possedevano interi monasteri urbani e tenimenti agricoli annessi a masserie, sparse nelle campagne.
Nell'800 alcune cappelle sono state ristrutturate con sostituzione di pavimenti e rivestimenti marmorei alterando l'aspetto originario, altre lasciate in stato di abbandono.L'inurbanesimo tipico della fine del secolo XIX e dell'inizio del XX lasciava deserte le campagne e le masserie con le loro cappelle, private del principale contenuto socio-economico, nonché religioso, venivano abbandonate o trasformate quando non subivano atti distruttivi.
E' merito della fantasia e della ingenuità, della fede e dell'amore per l'arte della manovalanza locale, tecnicamente qualificata, se le cappelle rurali si differenziano le une dalle altre ispirandosi ad una semantica esistente nei centri storici: forme semplici prima, decorative dopo, comunque sempre rispondenti all' architettura locale.
Le modeste dimensioni, la essenzialità della struttura, la semplicità del materiale e il lessico artigianale caratterizzano queste costruzioni, segni incancellabili di una civiltà contadina di cui le nostre chiese rurali sono relitti superstiti.
Attualmente, infatti, le cappelle rurali sono spesso abbandonate o adibite a depositi o peggio a rifugi clandestini e versano in condizioni statiche precarie e, anche per queste testimonianze, come per tutto il patrimonio culturale costituito dall'architettura minore, si pone il problema della salvaguardia e del recupero che ci si augura sia effettuato prima che l'incuria e il vandalismo cancellino completamente ogni traccia.

Casi di studio

Alcuni esempi esplicativi di cappelle rurali annesse a masserie e isolate nel territorio pugliese e in particolare nella provincia di Bari e Brindisi servono a chiarire meglio i caratteri semantici e tipologici di tali insediamenti di architettura rurale.