L'EPOCA ROMANA


Il dominio romano interessa Ruvo dal 324 a.C., quando fu fondata anche la colonia latina di Luceria, fino al 100 d.C. Un'epoca in cui i fiorenti centri di eta' arcaica non ebbero molta rilevanza e abitati come Ruvo si trasformarono in semplici stazioni di quella che sara' la via Traiana. I suoi confini erano i territori di Bitonto e Canosa trovando maggiore estensione a sud-ovest fino a raggiungere il territorio di Silvium. La citta' visse in pacifica alleanza con Roma che fece istituire una stazione militare per controllare le province confinanti. Il territorio rubastino che in questo periodo si estendeva lungo la fascia marina era compreso tra i Km. 762 e 780 dell'attuale strada statale 16. Vi era una certa liberta' nel coniare monete e Ruvo da federazione divenne municipium. Della citta' romana di eta' imperiale e repubblicana sono andati distrutti i reperti tombali in quanto si trattava di ceramica non figurata. Una pavimentazione musiva di eta' tardo romana, rinvenuta a circa due metri dall' attuale piano di calpestio della Cattedrale, conferma l' esistenza in tale zona del nucleo abitativo della Ruvo romana. A cento metri di distanza, poi, trovasi una cisterna conosciuta come "grotta di S. Cleto" annessa ad un probabile edificio termale. Tale zona, infatti, sembra l'unica ad essere viva ed operante dall' eta' del ferro a quella romana. Anche lungo via S. Angelo furono rinvenute tombe romane con iscrizioni epigrafiche. Il centro, quindi, fu organizzato in municipium retto da quattuorviri e iscritto alla tribu' Claudia con Caelia e Barium. ln questo ambito, l'assegnazione alle tribu' era stata realizzata per grandi blocchi su base etnica e condizionamenti clientelari. La citta' di Rubi visse momenti difficili nel I sec. d.C. fino alla meta' del III sec. quando fu conquistata interamente dai romani che la circondarono di mura. Vi si accedeva attraverso quattro porte (S. Angelo, Buccettolo, Castello, Noe') e all'intemo era attraversata da due strade principali (una portava a Barium, l'altra a Respa) come anche dalla via Minucia o Gellia divenuta Traiana dal II sec. d.C. che collegava Rubi con Canusium e Butuntum. Una lapide recante una iscrizione, rinvenuta nel 1793 in largo Annunziata, attesta lo splendore di Ruvo in tale epoca. Probabilmente, anch'essa di reimpiego, la sua collocazione originaria non doveva essere molto distante dal luogo di rinvenimento considerando la collocazione topografica di altre strutture di eta' romana. Si pensa che facesse parte del piedistallo di una statua eretta in onore dell'imperatore Marco Antonino Gordiano Pio nel 239 d.C., murata successivamente alla base della torre del pubblico orologio. Una testimonianza che prova l'esistenza in Ruvo di un collegio degli Augustali, una istituzione voluta da Tiberio in onore di Cesare Augusto. Viene attestata anche a Ruvo la presenza degli addetti al culto imperiale, una delle piu' tarde testimonianze del collegio, vista la sua tendenza a scomparire nel corso della seconda meta' del III sec. d.C. La via Traiana proveniente da Canosa (via vecchia Corato) attraversava le attuali via De Gasperi e Vittorio Veneto per immettersi in via Madonna delle Grazie e proseguire verso Bitonto. Ruvo era luogo di fermata perche' distava una giornata di cammino tanto da Bari quanto da Canosa. La strada, gia' esistente in eta' repubblicana, rifatta nel 109 dall' imperatore Ulpio Traiano, fu riparata nel IV sec. d.C. da Costantino. Ma la via Traiana non era l' unica strada di collegamento in tale epoca. Una via istmica, (costituita da una piccola striscia di terra) proveniente da Bisceglie entrava in Ruvo da porta S. Angelo, attraversava corso Piave e rasentando la chiesa del Purgatorio e la Cattedrale usciva a Porta Noe'. Di qui passando per la chiesa di S. Domenico si immetteva sulla provinciale Ruvo Altamura dove a sud di quest'ultima citta', incontrava la via Appia che permetteva di proseguire per Matera e quindi per Metaponto e gli altri centri della cultura magnogreca. Altre strade, poi, dovevano collegare Ruvo con gli abitati rurali di Silvium, Spinazzola, Grumo, Palo.