ANTONIO JATTA
(Ruvo
di Puglia 1853 - 4/8/1912)
Studioso
dagli interessi molteplici e vari, si laureo' a Napoli, a 22
anni in Scienze naturali e successivamente in Agraria nella scuola
superiore di Portici. Fu chiamato a Ruvo
dal padre Giovanni per amministrare i beni di famiglia e dopo averli
inventariati, completo'
l'archivio della propria casa, miglioro'
le varie industrie acquistando
nuovi attrezzi, avvio' una completa
trasformazione agraria. Si propose di far sparire quel latifondismo che
rendeva le terre mal
coltivate e aride e quindi le divise in
piccole quote
ai contadini con lunghi fitti e
migliorie. I risultati furono
soddisfacenti,
condizioni economiche di Ruvo
migliorarono e lui stesso dava consigli e
tenendo conto delle condizioni sociali di
ogni dipendente.
Antonio Jatta si interesso' poi
dell'istituzione di una banca agricola Ruvo al
fine di agevolare gli agricoltori
sottraendoli nel contempo al fenomeno dell'usura,
ma questa istituzione non fu realizzata
per
eccesso di buona fede e per l' intervento
di speculatori. La sua opera prosegui'. Ben presto si dedico'
alla biologia, fu chiamato a dirigere il
movimento di trasformazione
agraria e a far seguire i moderni criteri
scientifici per coltivazioni e
produzioni.
I risultati non tardarono ad arrivare.
L'agricoltura pugliese fu interessata da radicali mutamenti : dalla pastorizia
si passo' alla coltivazione del frumento e alla coltura della vite. Promosse
l'istruzione agraria
e la fondazione di consorzi e organizzo'
la cosiddetta societa' dei vini
di lusso (oggi chiamati "a
denominazione di origine controllata").
Tale attivita' non lo distrasse pero' da
altri interessi come la meteorologia, geologia, paleontologia. Si interesso'
anche di archeologia, non
tradendo le tradizioni di famiglia,
scrisse studi sul Castello,
Calentano, la Cattedrale, la Bagliva del
feudo di Ruvo.
Antonio Jatta fu consigliere provinciale
a 29 anni, diresse vari istituti oltre
alla Commissione Provinciale di Archeologia. La sera dell' otto
gennaio 1894, sfidando ogni pericolo,
corse agli uffici della Banca
agricola e Monte dei Pegni per salvare
dalle fiamme gli oggetti dati in
pegno dai poveri (valore di circa 11.000
lire) mentre in piazza
Castello veniva incendiato il Municipio.
A 50 anni fu deputato del
collegio di Minervino Murge ma la
politica lo distrasse dagli interessi
di famiglia.
OPERE
: La beneficenza in Ruvo di Puglia, Torino 1879/ Per la
riforma del Monte di Pieta' fondato in
Ruvo nel 1558, Trani1885/La
produzione di frumento nel Barese, Trani
1886/ Appunti sulla geologia e paletnologia della provincia di Bari, Trani
1887/ Monographia
Lichenum Italiae Meridionalis (Trani
1890)/ Calentano, Trani 1890/
L'istituto della Bagliva nel feudo di
Ruvo, Trani 1890/ Domenico
Cotugno, note biografiche, Ruvo 1891/ Un
diario ruvestino del dott.
Domenico Tambone, Ruvo 1895/ Demani e
questioni demaniali in
Ruvo di Puglia, Bitonto 1896/ Il castello
di Ruvo e le sue vicende,
Barletta 1903/ Avanzi della prima eta'
del ferro nelle Murge baresi,
Parma
1904/La Puglia preistorica (postuma), Trani 1914.
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