ASPETTI ARCHITETTONICI

Il fabbricato della sagoma planimetrica rettangolare a corte interna, e' composto sul versante della piazza da due piani: il piano terra destinato a servizi, al museo con annessi locali amministrativi ed a pertinenza privata, il primo piano, suddiviso tra gli eredi Jatta in quattro parti autonome e destinato a residenza. degna di nota e' l'imponente scalinata copertta da volta a schifo che conduce sul lato est del piano terra al piano superiore. Fu edificato da G. Jatta negli anni '40 dell'ottocento ed e' attribuito all'architetto bitontino Luigi Castellucci. Per i caratteri tipici della sua architettura neoclassica si staglia isolato nella piazza con una austera facciata, lavorata in pietra locale.
La scelta del sito consente una fruizione ottimale dell'immagine complessiva dell'edificio, costituendo una quinta urbana di suggestiva gradevolezza, che ne evidenzia tutti gli aspetti di imponenza e nel contempo di riconoscibilita' nel contesto urbano, rispettando altresi' il giusto equilibrio esistente tra gli spazi a verde della piazza e le cortine edilizie che la delimitano.
Il prospetto principale a nord, esteso per circa 66 metri, si sviluppa su due livelli, il primo costituito dalla parte basamentale che ha la funzione di raccordarsi con la pendenza dei piani stradali che circondano l'edificio stesso, e che si estende da ambo i lati mediante due ampie terrazze aperte sulla piazza, ed il secondo sottolineato da una serie di balconi aggettanti in corrispondenza delle porte finestre tutte uguali, che si conclude con un imponente cornicione d'attico.
In adiacenza interna alle suddette terrazze, in ossequio ai canoni neoclassici della simmetria, sono impostati due elementi di fabbrica finestrati, leggermente sporgenti rispetto all'allineamento del partito centrale della facciata, e sottolineati da un bugnato angolare a tutta altezza. Il partito centrale innanzidetto e' scandito dal ritmo delle cinque finestre balconate, segnate come quelle d'angolo da cornici ben lavorate e da frontespizi sorretti da modiglioni sagomati.
In asse alla facciata principale sio pone in evidenza il grande portale d'ingresso, le cui colonne d'ordine toscano, dall'alto piedistallo si concludono con capitelli ionici e sovrastante pulvino che unitamente ai gattoni intermedi, reggono la sovrastante balconata del primo piano.
Nel contesto del prospetto principale fanno bella mostra gli elementi decorativi, costituiti oltre che dai compnenti lapidei innanzi indicati, anche dai pregevoli lavori in ferro battuto delle inferriate a piano terra, della reggera che conclude il portone principale, e infine delle ringhiere dei balconi del primo piano. Elementi decorativi che denotano un gusto raffinato e nel contempo una notevole capacita' manuale delle maestranze artigiane che li hanno prodotti.
Il prospetto ovest, esteso per circa 37 metri, non presenta gli stessi caratteri di quello principale, lasciando nell'osservatore una sensazione di irrisolto o di incompiuto; e cio' puo' notarsi non soltanto in relazione all'aspetto della facciata, che risulta esente dal tentativo di dare un ordine compositivo al ritmo dei vuoti e dei pieni, bensi' anche dall'uso a piano terra di materiale lapideo diverso, piu' vicino nella forma ed applicazione a quello dell'architettura rurale.
A sud l'edificio si affaccia sul giardino privato, originariamente proteso fino all'estramurame Scarlatti. Qui il corpo di fabbrica, a causa dell'acclivita' del sito, si presenta su tre livelli, di cui il primo e' costituito da un seminterrato. La facciata, intonacata, e' scandita dalle finestre balconate arricchite da ringhiere in ferro battuto. materiale utilizzato con eleganza anche per il cancello di accesso al giardino. Quest'ultimo denota il classico disegno all'italiana, con il tracciato dei percorsi pedonali delimitato dalle bordure delle aiuole, in cui fanno bella mostra esemplari cipressi e palmizi. In questo sito gradevole sono presenti alcuni elementi di arredo, costituiti da una piccola fontana con vasca, una casina da te, ed una piccola torre cilindrica munita di una scaletta esterna con gradini in pietra a sbalzo dalla muatura della torre, che conduce alla sua copertura.