Ecco giunti nel periodo più interessante e nostalgico della nostra storia : il Risorgimento della Patria !
Carmiano prese parte attiva all'azione della rinascita nazionale, concorrendo validamente allo sforzo generale di tutti gli italiani,proteso più che mai al raggiungimento della tanta sospirata libertà, unità e indipendenza.
Dopo tanti anni di servilismo e di sofferenza,esplose anche nell'animo dei Carmianesi quel sentimento che era stato a lungo represso : l'amore verso la patria, ravvivato dalle nuove idee di libertà e di giustizia,che erano venute maturandosi nella mente e nel cuore di tutti gli abitanti del nostro paese.
Al risveglio delle coscienze dei nostri concittadini,in quel periodo glorioso ed indimenticabile della nostra storia, contribuì la vicinanza con Lecce,dove operavano numerosi patrioti appartenenti alle più altolocate famiglie del!a città, ivi compreso il Clero,
aIlineato anch'esso alle nuove idee, che diventavano sempre più patrimonio di ogni strato sociaIe.
In Carmiano si fecero portavoce di questa nuova concezione politica e, nello stesso tempo, informatori di quanto avveniva in ogni parte della penisola, un gruppo di uomini colti ed il clero intelligente.
I frutti di questa serrata azione, espIicata in maniera molto saggia e persuasiva, non tardarono a farsi notare in quanto molti nostri concittadini si iscrissero alle società segrete, il cui proposito era quello di fare proseliti alla causa delIe rivendicazioni poIitico-sociali.
In un primo momento in Carmiano furono coltivate e, quindi, prevalsero le idee federali del Gioberti che, coI suo "Primato civile e morale degli italiani", aveva soddisfatto le aspirazioni del popolo e del CIero.
Ma poichè le idee repubblicane non erano da noi bene accette, i nostri padri preferirono coltivare le idee unitarie, forti della loro secolare tradizione monarchica, prerogativa delle popolazioni deIl'ItaIia meridionale.
Allorquando Pio IX, subito dopo la sua eIezione al soglio pontificio,manifestò atteggiamenti liberalizzanti ed allorquando Federico II di Borbone, primo fra i sovrani europei, il 29 Gennaio 1848 concesse la Costituzione, anche a Carmiano, così come avveniva in tutta l'Italia,ebbero luogo manifestazioni patriottiche con canti, suoni e sventoIio di vessilli tricolore promosse da ferventi patrioti compaesani.
Purtroppo, però, poco tempo dopo, a seguito della revoca della Costituzione e del nefasto epilogo della battaglia di Novara, l'entusiasmo che aveva acceso gli animi di tutti gli italiani si placò, ma non si spense.
Si continuò ad operare strenuamente anche a Carmiano, così come avveniva in ogni parte d'Italia, per tenere accesa la fiaccola dell'amore verso la Patria.
Passarono altri dieci lunghissimi anni durante i quali il Piemonte si preparò alla riscossa e finalmente l'anno 1860 fu foriero di grandi avvenimenti, che portarono alla liberazione del sacro suolo dell'Italia,reso taIe dal generoso sacrificio di sangue dei suoi eroici figli.
Durante il tempo in cui si verificarono questi incalzanti avvenimenti, i più responsabili esponenti politici di Carmiano si recavano ogni giorno a Lecce per tenersi al corrente degli sviluppi militari e politici nazionali ed informare a loro volta i compaesani.
A seguito delle gloriose imprese compiute da Vittorio Emanuele e da Garibaldi, anche in Carmiano, per opera del Clero, si fece gran festa.
Subito dopo aver conseguito questa grande vittoria, che era il preludio dell'Unità d'Italia, anche a Carmiano fu costituito un nucleo della Guardia Nazionale, che aveva il compito di assicurare I'ordine pubblico e di tenere a bada quegli individui che in passato avevano manifestato il loro attaccamento alla ormai estinta dinastia borbonica.
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