STRUTTURA INTERNA DELLA CHIESA DELL'IMMACOLATA
La chiesa presenta pianta ad aula unica con una profonda abside pentagonale separata da una balaustrina a colonnine in marmo.
Sui lati della navata, sia a destra,sia a sinistra si aprono tre arcate cieche separate da pilastri i cui capitelli poco rilevati, di stile non definito, sono costituiti da una successione di foglie d' acanto sormontate da due volute introflesse e conclusi dall' abaco su cui poggia un poco rilevato dado di raccordo con l'architrave fortemente aggettante.
La navata si completa con l'arco di trionfo che riprende in parte le decorazioni dei pilastri mediandole con quelle degli ovali dell'abside.
Nelle arcate centrali si aprono due porticine: la destra, ora murata, ha nel vano una teca per la statua della Madonna Addolorata, di recente esecuzione che sostituisce una precedente cantoria con l'organo; sopra la sinistra vi è un pulpito ligneo la cui decorazione cerca di riprodurre gli stucchi della cappella e di costruzione successiva.
Ciò si rileva per l' occlusione parziale della cornice superiore della porta nonchè per l' aver dovuto troncare parte della decorazione posta a coronamento dell' arco per posizionare il baldacchino.
Le restanti quattro arcate sono occupate da altrettanti altari esistenti già agli inizi degli anni ottanta del Seicento quando la chiesa era quasi completata; le loro macchine hanno subito vicende diverse: le prime due infatti risultano diverse tra di loro e dalle restanti,quasi perfettamente identiche.
È probabile che prima della ristrutturazione del 1773 che ha interessato l'altare della Pietà, effettuata a spese del sacerdote Giuseppe Martinelli, originario di Mola di Bari, come informa la lapide sita a lato parzialmente coperta dal rivestimento marmoreo, gli altari fossero tutti uguali,rispettando un progetto unitario.
I primi due, intitolati rispettivamente alla Pietà e a S. Rosa da Lima,si differenziano dagli altri in particolare per una rotazione accentuata verso l'esterno delle colonne, mentre gli altri due guardano verso l'interno, quello di S. Francesco da Paola lievemente, in modo pi&grave accentuato l'altare di S. Antonio.
Le cornici delle tele presentano elementi diversi l'una dall' altra impercettibilmente per le decorazioni, ad eccezione di quella di S. Rosa, al cui coronamento, invece delle due teste di puttini, si rintraccia una colomba.
I fastigi dei due primi altari, identici fra loro, differiscono dagli altri in quanto nel riquadro presentano le tele di S. Domenico e il Transito di S. Giuseppe; si tratta di quelle stesse che nella visita pastorale di Mons. Fabrizio Pignatelli del 1720 sono citate nell'altare di S. Rosa ed erano collocate ai lati del dipinto della titolare : da ciò si pu˜ dedurre che anche quest'ultimo, insieme all' altare della Pietà, viene ristrutturato negli stessi anni.
Al di sopra dell' architrave si apre la volta a botte che presenta nelle lunette centrali due finestre laterali mentre una terza, di maggiori dimensioni, si innesta sulla facciata, al di sopra del portale.
Nel retrospetto della facciata, incorniciati da pregevoli stucchi, si ritrovano gli ovali dell'Annunciazione e dell'Assunta.
L'altare maggiore, così come si presenta,è frutto di rielaborazioni successive che ne hanno modificato la struttura senza far perdere l'impostazione precedente.
L' ultimo intervento, del 1914, ha rivestito di marmi il pavimento e i ripiani della mensa, realizzata la balaustrina e il paramento marmoreo dell' altare.
La macchina dell' altare presenta due fasi, entrambe attribuibili a Giuseppe Zimbalo.
La parte inferiore dell' altare originale è completamente coperta da aggiunte successive, restando solo in parte visibili i pilastri laterali con agli angoli un ornamento a losanga tipicamente zimbalesco.
Nel coro sono collocate quattro tele ovali di modeste dimensioni raffiguranti:la Natività della Vergine, la Visitazione, la Presentazione di Maria bambina al tempio e la Presentazione di Gesù.
Al centro, racchiuso tra pilastrini fregiati con motivi floreali, è posto un altro ovale raffigurante l' Icona dell' Immacolata.
Sul lato sinistro dell'abside si apre una cinquecentesca porta che mette in comunicazione con la vecchia sacrestia, probabilmente resto di una preesistente cappella; la sacrestia riveste particolare interesse per la presenza di due affreschi sul muro ad ovest: Il Crocifisso e Santa Caterina.
Il frontespizio della Chiesa , che non è, però di stile barocco come il suo interno, è alquanto lineare e della massima semplicità.
Sul lato sinistro della Chiesa ed attaccato ad essa vi è stato fino al 1958 il Calvario, che risaliva a circa un secolo e mezzo addietro.
Non aveva alcunchè di artistico e le immagini che vi erano dipinte, raffiguranti la Passione di Cristo, non solo erano scolorite, ma irrimediabilmente compromesse a causa delle intemperie.
Nel 1958 quel Calvario venne demolito e fu crato il Calvario attuale.