PROSPETTO EST
A piano terra le arcate cieche incrociate compongono una ricca
base ornamentale da cui emerge la grande finestra. Le finestrine
illuminano i vari piani delle torri e l'interno della chiesa,
quelle a livello stradale illuminavano la cripta; quella
centrale, poco più grandi delle laterali, può darsi sia stato
l'ingresso della cripta dall'esterno.
La finestra principale ha l'aspetto di un balcone pensile e le
caratteristiche di un portale, sormontato da un coronomento
decorato, sostenuto da due leoncini su capitelli di colonnine,
quasi completamente distrutti, che a loro volta poggiano sul
dorso di più robusti leoni.
Si armonizzano bene gli elementi animalistici, i
"bestiari" tipici dello stile romanico la cui lontana
origine è da ricercare nell'arte ellenistica diventata
neo-cristiana.
Il mascherone con la bocca spalancata fa da doccione per l'acqua
piovana che entra dalla finestra esterna nel corridio che
intercorre fra i due campanili, ma permette di osservare la via
dall'interno senza essere visti.
In alto, sulla facciata dell'antica Canonica, si può osservare
lo stemma del vescovo Carlo Loffredo e quello di Mons. Bellisario
de Bellis del 1697 con l'iscrizone che ricorda i restauri da lui
compiuti in questa chiesa.