CUPOLE

Nelle tante varietà regionali di architettura romanica in Italia, la nostra chiesa, nelle generali caratteristiche del Romanico Pugliese, si contraddistingue per il sistema di copertura a cupole e volte con totale esclusione di travature il legno e relativi tetti in laterizio. Vengono imìpiegate invece le "chiancarelle" (fig 19), sottile taglio di materiale calcareo da sempre usato nell'edilizia popolare. Il legno da costruzione era infatti un materiale di lusso, importato e quindi minimizzato nell'uso.
Lo Schulz, il più antico e più noto studioso dei nostri monumenti, considera la presenza di cupole nella Chiesa Vecchia dovuta al traffico dei crociati che provenivano soprattutto dalla Gallia e si fermavano presso l'Ospedale dei Crociati per poi imbarcarsi per la Terra Santa. Lo stile, secondo Schulz, viene dall'Oriente, ma va prima in Francia e da qui viene da noi. Il francese E.Beratux si trova daccordo con lo Schulz e dà per certo che la costruzone sia avvenuta in due periodi, ritenendo che ci fu una lunga interruzione e poi una ripresa decisiva con il completamento. Secondo E.Beratux ogni forma ha una data precisa e per la nostra copertura a cupola parte dal preconcetto che l'uso da noi sia venuto dalla Francia (Aquitania). Ma un più giovane archeologo straniero, il rumeno Jonescu, va più dentro alla questione e sostiene che le costruzioni a tre cupole in Puglia sono "la creazione di un artista locale il quale viaggiando nell'Oriente abbia ammirato volta per volta i suoi monumenti e si sia messo ad interpretarli a modo suo". Però è più logico, per lui, che le cupole, sempre venute dall'Oriente, siano arrivate prima da noi e poi in Francia e non il contrario. Ma l'ipotesi più attendibile é quella secondo la quale l'origine più remota della copertura a cupola, come elemento di chiusura di un elemento abitativo è il risultato di una espressione istintiva dell'uomo appena uscito dalla caverna: la forma di trullo, prima di rami e frasche, poi di pietrame e conci sbozzati e collocati a secco (e siamo ai nostri trulli) . Questa é l'origine delle cupole del nostro Duomo Vecchio e non dell'Oriente o di cosruttori importati durante le crociate. Quanto al "bizantino" nostrano con tutte le implicanze arabo asiatiche, esso è una mescolanza di elementi superficiali ad impiego decorativo più o meno vistosamente inseriti su costruzioni di esperienze locali di antica provenienza indigena nobilizzate durante le pacifiche colonizzazioni greco-romane. Le tre cupole allineate ci riportano al cosiddetto modello "benedettino" quello che le prime comunità monastiche crearono per le cappelle ai loro conventi; è un modello strettamente legato alle esperienze edilizie locali per piccole chiesette di casali rurali del IX - X sec.. Sono le tappe progressive da cui sono derivate le chiesette di S.Benedetto a Conversano, d'Ognissanti a Valenzano di S. Francesco a Trani e la finale chiesa a Molfetta . Tutte e quattro di un solo progettista e di gestione benedettina. Tale gruppo dagli studiosi moderni é definito il "gruppo di S.Corrado di Molfetta" con un organico strutturale chiaro e ben definito: pianta basilicale, tre cupole in asse, volta a semibotte sulle navate laterali: questo modello con gli elementi così assemblati non si trova né in Francia né in Oriente. Delle tre cupole, quella al centro, la più alta è a base ottagonale, uguale ma di poco pù bassa è quella occidentale, più semplice a base quadrata è quella di Oriente, quasi nascosta dietro le altre due e serrata fra le due torri gemelle.