Le iscrizioni sulla facciata

La facciata della Chiesa è caratterizzata da un elegante portico a tre arcate con pilastri in pietra viva del paese. Sul portale un timpano spezzato evidenzia una nicchia con la parte superiore a forma di conchiglia che doveva racchiudere una piccola scultura della Madonna con Bambino, oggi dispersa come tantissime altre testimonianze artistiche biscegliesi.
Sempre in facciata, ai lati del portale sono murate due lapidi a ricordo del Giubileo del 1650. Quella a sinistra reca nella parte superiore lo stemma del Vescovo Gaddi, diviso verticalmente in due parti. Nel primo c'è lo stemma paterno del Gaddi, diviso in senso orizzontale, con la fascia di rosso sulla partizione caricata di una stella d'oro; di sopra d'oro alla fiamma di rosso uscente dalla fascia; di sotto d'argento a tre bande d'azzurro; nel secondo è, probabilmente, lo stemma materno: nel primo e nel quarto alle tre teste, nel secondo e nel terzo alle tre bande contromerlate. Nella parte inferiore della lapide vi è un cartiglio con la seguente iscrizione: TEMPORE PRAESULATUS ILL.MI ET REV.MI GUGLIELMI GADDI EPISCOPUS VIGILIENSIS ANNO IUBILEI 1650.
Guglielmo Gaddi, nato a Forlì il 1599, dottore in legge, dopo avere esercitato lodevolmente molti impieghi nello Stato del Papa, essendo stato Governatore di Terni e Narni, di San Severino Marche, di Todi, di Rieti, di Rimini, fu da Papa Urbano VIII eletto Vescovo di Bisceglie il 31 agosto 1643. Egli governò per nove anni con molta saggezza la Chiesa di Bisceglie, ponendo fine ai dissidi esistenti fra i Capitoli della Cattedrale, di S. Matteo e di S. Adoeno. Nel 1645 effettuò una accuratissima Visita Pastorale di cui, purtroppo, da tempo sono spariti gli atti. Morì il 7 febbraio 1652 e fù deposto nel sepolcro dei Vescovi davanti all'altare dei SS. Martiri nella Cripta della nostra Cattedrale. La sua famiglia oriunda della Toscana si trasferì a Forlì nella seconda metà del XIV secolo, ove ottenne il patriziato. Molti personaggi la resero illustre, fra i quali vi fu Taddeo, figlioccio prediletto ed allievo di Giotto; Nicolò, Vescovo di Fermo e Taddeo, Vescovo di Cosenza ebbero la porpora cardinalizia, il primo da Clemente VII nel 1530 ed il secondo da Paolo II nel 1550; Giuseppe, Generale dell'Ordine dei Domenicani; Pietro, Vescovo di Spoleto, poi assistente al Soglio Pontificio presso Innocenzo XII. Un Guglielmo fu segretario di S. Carlo Borromeo ed un altro Guglielmo nel 1649 fu creato Vescovo di Parma. Pietro Paolo ebbe il comando delle Milizie Pontificie sotto Pio VII.
Giovanbattista, nel 1652, dal duca di Parma Ranuccio Farnese, venne investito del titolo di conte con i feudi di S. Vitale, di Braganza e Limido. L'iscrizione posta a destra del portale reca lo stemma della Città di Bisceglie raffigurante l'albero di quercia fronzuto. Nella parte inferiore vi &grave un cartiglio che, giocando sul termine "Vigilia", forma latina del nome della Città, reca le seguenti parole: VIGILANS VIGILO ET IN PIIS LABORO ANNO IUBILEI 1650.