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Introduzione
Posta fuori le mura della città, sul ciglio della lama che, declinando verso il porto, fiancheggiava il bastione del castello e la muraglia dal lato orientale, a pochi passi dalla Chiesa di S. Margherita e dalla distrutta Chiesa di S. Fortunato, la Chiesa di S. Maria della Misericordia dominava il paesaggio campestre che si stendeva verso Molfetta.
La sua cupola ottagonale e le sue bianche pareti di pietra locale, illuminate dal sole, spiccavano nel verde degli orti e dei giardini che, con muretti a secco, le facevano corona, come documentano alcune
vecchie cartoline
e un interessante
ex-voto
conservato nel Museo Diocesano di Bisceglie.
La costruzione del borgo ottocentesco, che aveva completamente circondato e nascosto la vicina Chiesa di S. Margherita, aveva risparmiato la Chiesa della Misericordia sfiorandone appena la
parete posteriore
. Purtroppo, solo in tempi relativamente recenti
la speculazione edilizia
ha definitivamente compromesso l'assetto urbanistico dell'intera lama, senza alcuna considerazione non solo per i fattori paesaggistici ma, anche, per i possibili rischi idro-geologici.
Edifici condominiali, con altezze spropositate con accessi e rampe realizzate con un disordine plano-alti-volumetrico si protendono a tal punto verso la Chiesa, che qualcuno ha persino pensato di doverla demolire per poter allargare la carreggiata stradale. Fortunatamente la crescita culturale della comunità ha portato alla rivalutazione del suo patrimonio storico-artistico ed il recente restauro della Chiesa ha definitivamente cancellato il rischio della sua distruzione.