La costruzione

L'iscrizione esistente sull'architrave della porta principale attesta che la Chiesa della Misericordia venne costruita nel 1645: TEMPLUM HOC DIVAE MARIAE MATRIS MISERICORDIAE ELEMOSINIS ERECTUM 1645. Sull'architrave della porta laterale si legge: MISERICORDIAM ET IUSTITIAM DILIGITEI. Sulla scorta di questa prima traccia, nel Bollario di Mons. Gaddi relativo a quell'anno, conservato presso l'Archivio Diocesano di Bisceglie, si ritrova la petizione per la costruzione della Chiesa. Ne furono promotori cinque cittadini che rivolsero l'istanza al Vescovo di Bisceglie nei seguenti termini: "Illustrissimo e Reverendissimo Signore, Don Francesco Castellet, Don Francesco Berarducci, Francesco Lupicini, Philippo Schinosa, et Giovanni de Cileis supplicando fanno intendere a V.S. Ill.ma come sotto le mura di questa Città, et proprio vicino l'horto di Cola Giacomo Frisari viè una Cappelluccia con una effigie della Gloriosa Vergine Maria. nominata S.ta Maria della Grazia seu della Misericordia della quale effigie essendo essi oratori, et supplicanti devoti, et che dalla maggior parte del popolo in quella si concorre per ottener grazia, et essendo conveniente per maggior honore, et veneratione di detta effigie fare nell'istesso luoco una Cappella seu Chiesa, perciò supplicano V.S.Ill.ma a dare il suo consenso, et beneplacito per la edificazione di quella dall'elemosine che ivi giornalmente proverranno una cum annexa et connexa. Il che l'haveranno a grazia ut Deus".
Mons. Gaddi, che da due anni occupava la cattedra vescovile di Bisceglie, con Bolla del 13 maggio 1645, "per accrescere il culto dovuto alle sacre immagini e per rafforzare la devozione verso la Gloriosa Vergine Maria", decretò di concedere licenza ai supplicanti di erigere una Cappella o Oratorio con le elemosine dei fedeli che si sarebbero raccolte a cura di Don Francesco Berarducci e di Giovanni de Cileis, ai quali ingiunse di compilare un registro delle entrate e delle uscite, al fine di poter verificare i conti in qualsiasi momento. Decretò, inoltre, che sul suddetto Oratorio o Cappella per nessuno si intenda acquisito alcun diritto, ma che ogni diritto, azione e qualsiasi altra cosa spettante al detto luogo ed alla sacra immagine sia acquisita o da acquisire con le elemosine dei fedeli, siano e debbano essere riservate al Vescovo ed ai suoi successori pro tempore.
Purtroppo, di tale registro, che sarebbe stato utilissimo per ricostruire le vicende della costruzione della Chiesa, non vi è più alcuna traccia, essendo andato distrutto o disperso come tanti altri documenti dell'antica Diocesi di Bisceglie. Tuttavia, sfogliando gli atti notarili relativi a quegli anni, conservati presso 'Archivio di Stato - Sezione di Trani, e possibile ritrovare i nomi dei due promotori, Francesco Berarducci e Giovanni de Cileis, che accettano donazioni a favore del pio luogo.
Nel 1647 i fratelli Giovanni Vincenzo e Mauro Ventura donarono alla Chiesa della Misericordia, rappresentata dai suoi "protettori" D. Francesco Berarducci e Giovanni de Cileis, un terzo della eredita loro spettante quali eredi della loro sorella Isabella Ventura (Not. Giuseppe Urso, 29.2.1647). Nel 1651 Vincenzo Frisari del fu Fiorillo donò alla Chiesa della Misericordia, rappresentata da Giovanni de Cileis, sei ordini di terreno, siti nel territorio e fuori delle mura della Città nel luogo detto l'orto di S. Margherita, confinanti con i restanti beni del detto Vincenzo, accanto alla stessa Chiesa di S. Maria della Misericordia (Not. Girolamo Papagni, 22.3.1651).