· A 350 m.s.l., affacciata agli orli dell'omonimo
burrone, nel cui fondo scorrono le acque di un torrente (antico Canapro) che, originandosi da Fontana d'Ogna, raccoglie le acque provenienti dai colli soprastanti e sbocca nel bradano dopo un percorso di 24 km, Gravina è circondata da colline fertili ed è situata in una vallata.
Geograficamente è situata al confine tra la Puglia e la Basilicata,
regioni alle quali è collegata da quattro strade, oltre
che da linee ferroviarie e automobilistiche. Essa fa parte della provincia di Bari e conta una popolazione di 42.000 abitanti.
Stando ai reperti geologici, il suo territorio è riferibile all'ultimo periodo
- il pliocenico - dell'era terziaria, ossia delle grandi manifestazioni
orogeniche e dei grandi mammiferi, mentre la comparsa dell'uomo
è accertata già nell'epoca quaternaria. Reperti
di età paleolitica e neolitica furono rinvenuti e tuttora
si rinvengono in alcune contrade e, particolarmente, nelle caverne
di tufo granulare situate lungo il burrone, dal quale trasse il
nome. E' Difficile, alla stregua delle attuali conoscenze, affermare
quali popoli succedettero ai trogloditi, ma certamente vi si stanziarono
Peuceti ed Elleni. Tombe e necropoli peucete si sono rinvenute
e si rinvengono sia nell' ambito della città che nella
sua periferia, mentre sulla vicina collina di Petramagna - a ponente
dell'attuale abitato - i ritrovamenti archeologici e gli scavi
condotti dalla missione J B. Ward Perkins nel triennio 1966-1968
confermano l'esistenza di una città identificata con la
greca Sidion o Sides. Questa è problema ancora aperto -
conquistata dai Romani nel 305 a. C. e inserita col nome di Silvium
nel tracciato della via Appia, fu centro di progredita civiltà
all'epoca delle guerre sannitiche, colonia tarantina ed emporio
commerciale, che raggiunse il suo apogeo nei secoli IV e V a.C.
Distrutta e rasa al suolo, presumibilmente,
dai Vandali di Genserico, i superstiti abitanti si ridussero a
vivere nelle grotte di tufo della gravina, ampliando e riadattando anche le caverne già dei trogloditi e dilagando nei rioni
Piaggio e
Fondovico, dove forse esisteva - come indicherebbero
i termini pagus e vicus - qualche misero nucleo abitato, risparmiato
dagli invasori.
Cenni storici