A beneficio di un' opportuna memoria partecipativa e facendo riferimento ai contributi recati dalla storiografia locale, nonche' dalla relazione prodotta dal Soprintendente di Bari per la "declaratoria", possiamo affermare che il complesso fu eretto nel 1474 con il patrocinio del Duca Ferdinando II Orsini per i Frati Minori Osservanti, sui resti di una abbazia benedettina e di una chiesa esistente nelle vicinanze dedicata a S.Maria della Pace. Cio' nonostante, sembra meritevole e di attento riguardo la tesi sostenuta, con ragionevoli motivazioni, da BENIGNO F. PERRONE nel suo lavoro "I CONVENTI DELLA SERAFICA RIFORMA DI S. NICOLO' IN PUGLIA (1590-1835)", che è il riferimento per questa ricerca, secondo cui "...il convento e la nuova chiesa di S. Maria della Pace sorsero in due tempi diversi. Quei cittadini (...i gravinesi...) iniziarono i lavori nel 1450, ma dopo averli interrotti, li ripresero nel 1474...".Tale ipotesi risulterebbe suffragata dal contenuto di un documento di Papa SISTO IV "PIIS FIDELIUM", indirizzato al Vescovo di Gravina Mons. Giacomo D'Appiani, in cui si sottolinea che "fin dal 1450 quei cittadini * unam domum huiusmodi extra etpropre dictam civitatem, in loco tamen apto et honesto iam aedificare inceperunt*".
Ulteriore sostegno trova Perrone nel riportare quanto scrisse lo storico dell' ordine F. Gonzaga sulle origini della dimora di S. Sebastiano: "De conventu Sancti Sebastiani Gravinae. Conv. XVII - Eiusdem aetatis cum praecedente (di S. Giovanni in Otranto) est hic conventus, glorioso martyri Sebastiano sacer, ac non procul a civitate Gravina erectus: cum eodem prorsus anno 1450, ab incarnatione Dominica, ex pijs, publicisque Gravinensium facultatibus constructus sit : non quidem sub S. Sebastiani, sed sub titulo Sanctissimae Dei Genitricis Mariae de Pace. A quo tamen.......".
Inoltre, continua il Perrone, " secondo padre Bonaventura Quarta da Lama, dove i gravinesi fondarono il convento, in precedenza esisteva una cappella dedicata a S. Maria della Pace, che forse in parte venne inserita nella nuova chiesa".
Concordano, comunque, le fonti storiche sul fatto che la Chiesa prese il nome di S. Sebastiano solo successivamente, in segno di devozione al Santo martire, al quale i frati e il popolo avevano dedicato un altare, costruito appositamente nel 1483, per ringraziarlo di aver salvato Gravina dalla pestilenza che infuriò in tutto il Regno di Napoli nel XV secolo.
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