Il teatro Van Westerhout rappresenta una pagina significativa di storia
molese, intessuta di tradizioni artistiche e culturali. Costruito nel 1888, ha
ospitato nel primo quarto di secolo una serie di personaggi, compagnie teatrali,
complessi lirici, che hanno contribuito ad accrescere il prestigio di questo
luogo. Il teatro era nato per essere un centro di cultura, di incontro per
quanti credevano ancora nei valori dell'arte e lo diventò col tempo.
Cominciò
a funzionare nella primavera del 1892 con la compagnia di operette di Gennaro
Gonzales e sulle sue scene, il 18 Aprile 1896, fu rappresentata per la prima volta
"Dona Flor" del Van Westerhout interpretata dalla famosa soprano
Nadina Bulicioff, che Zeffirelli immortalò nella protagonista del suo film
"Il giovane Paganini", dal tanore Angelo Angioletti e dal baritono
Carlo Buri con la partecipazione dell'orchestra San Carlo di Napoli, diretta
dall'autore.
Negli ultimi anni dell' '800 e nei primi del '900 il teatro ospitò
importanti stagioni liriche comprendenti tra le innumerevoli opere, il
Rigoletto, La Traviata, Il Barbiere di Siviglia, la Cavalleria Rusticana. Dopo
il 1908, data a cui risale l'ampliamento del teatro mediante la costruzione dei
palchi di seconda fila, un'intensa stagione operettistica con compagnie di
risonanza nazionale fra le quali quella di Gino Gianni si alternava ogni anno ad
una intensa stagione di prosa. Molte compagnie prima di recarsi a Bari al
Piccinni o al Petruzzelli, preferivano iniziare le loro recite nel Teatro
molese. A grandi compagnie come quelle di Angelo Musco, Carlo Ninchi, Carlo
Tamberlani, faceva eco la Filodrammatica di Piero Delfino Pesce, composta da
giovani attori dilettanti.
Nel 1929 fu fatta la cabina di proiezione e il teatro
fu adibito a cinema. Il suo stato di degrado era ormai al culmine quando nel
1972 venne restaurato e riportato al suo antico splendore. Fu inaugurato
il 6 Dicembre 1972 con un concerto dell'orchestra sinfonica della Provincia
diretta dall'illustre Maestro Nino Rota