Ponti sull'Ofanto
Il ruolo di primaria importanza l'Ofanto non lo ha rivestito solo nell'epoca della transumanza,ma già durante gli anni di splendore dell'impero romano,quando gli ingegneri del regno si adoperavano nella costruzione di grandi vie di comunicazione tra Roma e i restanti centri dell'Impero.Ne sono testimonianze le strutture architettoniche costruite lungo il suo corso nei vari secoli ognuna rivestente compiti di diversa natura,quali ponti,scali commerciali, e opere per la difesa costiera.I ponti, oggetto del nostro studio, sono di costruzione romana; ancora esistente è quello sito nei pressi di Canosa,mentre,totalmente distrutti sono quelli di Canne e di Barletta dei quali non esistono più neanche i ruderi.Pochissime le notizie attinguibili riguardo a detti ponti,cosicchè le uniche da noi trovate,riguardano esclusivamente il Ponte Romano di Canosa.Appartenente all'epoca imperiale,fu fatto costruire da Traiano, oppure fu da lui fatto ricostruire e abbellire.Il ponte è a schiena d'asino,a cinque arcate poggianti direttamente su solidi piloni concatenati con centine di bronzo. La lunghezza complessiva delle cinque luci è di metri 84,20.La parte superiore fu rifatta da Carlo III di Borbone in seguito ad un crollo causato dal fortissimo terremoto del 1361, quando, a detta del Collenuccio"a Canosa rovinarono molti edifici e parte delle mura".Neppure tutti i pilastri sono originali,quello centrale,infatti,presenta una struttura più recente, per cui possiamo avanzare la ipotesi che il ponte traianeo avesse quattro e non cinque arcate.Sempre la parte superiore fu restaurata, ancora una volta, dopo la seconda guerra mondiale, perchè distrutta dai guastatori tedeschi in ritirata.Nei pressi del ponte si possono ancora notare resti di opere di sbarramento e di abitazioni dei doganieri.